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Motori- Il Gp del Barhain tra tensioni e tumulti

Nella penisola arabica, precisamente nell’arcipelago del Bahrain, proseguo le rivolte che hanno visto migliaia di manifestanti occupare la piazza centrale della capitale Manama; vengono chieste riforme politiche su vasta scala, compresa la fine del potere che la monarchia ha nella nomina di alcune poltrone importanti del governo.

Così, vista la grave situazione di emergenza, lo svolgimento dell’ottava edizione del GP del Barhain in programma dall’11 al 13 marzo, passerà al vaglio di Ecclestone e dei vertici FIA che, nei prossimi giorni, prenderanno una decisione.

Intanto, per ciò che riguarda le prove che erano in programma per inizio marzo sempre a Sakhir, la Fota sta considerando la possibilità di effettuare a Barcellona il quarto ciclo di preparazione al campionato, in maniera tale da non perdere dei test importanti per l’assetto della monoposto.

Per il mondo arabo, la cancellazione del gran premio, sarebbe molto pesante da digerire soprattutto per quel che concerne l’economia. La Formula 1, infatti, è da sempre uno dei maggiori strumenti di crescita per i paesi che ospitano i GP incidendo in maniera rilevante sull’economia locale grazie anche al turismo.

Basti pensare che nel 2008 il GP del Barhain ha portato ben 395 mln di euro nelle case dello Stato ed è per questo che si penserà a lungo e in maniera molto accurata sul da farsi. Del resto la F1 in Medio Oriente è un affare serio da quando la famiglia reale ha deciso di trovare in esso un’alternativa alla carenza di petrolio, le cui riserve pian piano si vanno esaurendo.

Così, si è pensato che un evento che attira milioni di telespettatori in tutto il mondo potesse essere un ottimo strumento per rilanciare un territorio, quello arabo, sotto ogni punto, anche quello sportivo, ma con un unico fine: accrescere sempre più le risorse monetarie che già non sembrano mancare anche a costo di versare, ogni anno, 30 mln a Ecclestone.

Ma ora la possibile cancellazione del GP rovinerebbe tutto, mandando allo sbando centinaia di milioni in diritti tv e sponsorizzazioni. La parola finale dovrebbe arrivare in settimana e tutti si auspicano che le tensioni politiche si plachino.Il Gran Premio del Bahrain è in pericolo. Lo ha fatto sapere il patron della F1 Bernie Ecclestone secondo il quale, a causa delle violente manifestazioni antigovernative, la gara sul circuito di Sakhir potrebbe essere spostata.

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Marcel Vulpis

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