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Motori- Per Piquet stavolta niente danni d’immagine


Ma questo non è l’unico colpo di scena che si è svolto nella patria della FIFA World Cup 2014. Secondo la polizia federale brasiliana che ha aperto l’inchiesta, tra il 2004 e il 2008 sarebbero passati quasi 30 milioni di euro e molte altre sono le operazioni illegali che ancora devono venire a galla.

Un duro colpo per il 25enne pilota di Nascar che giusto qualche settimana fa ha raggiunto la fine di una vicenda molto travagliata. Coinvolto nel famoso crashgate di Singapore 2008, Nelsinho ha ricevuto le scuse da parte della Renault che, dopo avergli decurtato lo stipendio nel 2009 a 270 mila euro, ha ammesso di aver rivolto “accuse infondate” al pilota. Alle parole si è aggiunta “una notevole quantità di danni per diffamazione, nonché i costi legali”, come si legge sul comunicato diramato da Renault; una somma che sicuramente sarà a 6 cifre.

Intanto Flavio Briatore dopo aver perso la sua scuderia perde anche i Queens Park Ranger, club inglese della seconda divisione; l’ex team manager della Reanult ha ceduto la sua quota societaria a Bernie Ecclestone. Qeust’ultimo, possessore dei diritti commerciali di Formula 1, è l’attuale proprietario di maggioranza del club con il 62% del pacchetto societario.Evasione fiscale. Di questo sono stati accusati Nelson Piquet e suo figlio. Secondo il settimanale brasiliano Veja, infatti, l’ex campione del mondo avrebbe ammesso di aver trasferito per mezzo della FCA (federazione automobilismo di Cearà), 2,9 mln di euro sui conti all’estero di Piquet Jr tra il 2005 e il 2008, grazie ai suoi rapporti con alcuni membri della federazione.

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Marcel Vulpis

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