Nepi (CONI): Casa Italia porterà la nostra italianità in Brasile durante i Giochi di Rio
“Saremo unici nel concept, nella vision, nella strategia di comunicazione”. Con queste parole Diego Nepi Molineris, direttore marketing del CONI, spiega in esclusiva a Sporteconomy.it il progetto di ospitalità in terra brasiliana ribattezzato “Casa Italia” (verrà inaugurata il 3 agosto, a poche ore dall’inizio di questa nuova avventura a cinque cerchi), in vista della spedizione azzurra per i Giochi olimpici estivi di Rio (5-21 agosto 2016). “Saremo l’unica location che guarda Rio, le altre hospitality house sono all’interno di Rio de Janeiro. Casa Italia verrà allestita all’interno del Club Costa Brava al Joà, un quartiere vicino alla Barra da Tijuca, cuore dei Giochi e ad una ventina di chilometri dal Parco olimpico. Le altre “case olimpiche” sono sicuramente belle e suggestive, ma non come quella italiana. Noi ci presentiamo con un positioning distintivo a 360 gradi”.
Casa Italia a Rio è immersa totalmente in una realtà selvaggia e in sé porta il simbolismo della terra verde-oro nell’immaginario collettivo di chi la vivrà, vi lavorerà o semplicemente la visiterà durante i Giochi olimpici estivi. “Avremo un mondo, una esperienza sensoriale attorno a noi per l’intero periodo dei Giochi”, prosegue Nepi, “Il tutto contestualizzato in un paesaggio unico, irripetibile e distintivo. Nel contempo, la struttura “respirerà” italiano 24 ore su 24. Alcuni degli elementi più rappresentativi della nostra italianità (design, arte, cultura, enogastronomia) saranno assolutamente presenti in questa struttura unica nel suo genere. Siamo un popolo di contaminatori e non potevamo rinunciare, anche in ambito sportivo, al nostro dna. In sintesi, all’interno di questa isola/faro ci sarà un connubio tra i due mondi: Italia e Brasile. Oltre a ciò svilupperemo una serie di attività locali sulle spiagge di Rio, oltre che sul territorio, coinvolgendo gli abitanti di questa incredibile città”.
L’hospitality house azzurra è sicuramente, tra tutte le case olimpiche, quella più sfidante e difficile, perché presenta un maggior “carattere” nel suo concept. Casa Italia 2016 non è, tra l’altro, una area pre-costituita e la scelta della location nasce da una selezione di ben 20 diverse strutture (uno screening portato avanti, nel tempo, da Diego Nepi e dall’allora DG Michele Uva, oggi con lo stesso ruolo in FIGC). Il Club Costa Brava nasce negli anni ’60, e, oggi, grazie a questa operazione del CONI, torna al suo antico splendore. Si sviluppa su 1.800 metri quadri e sarà aperto 20 ore al giorno. Non presenta porte o aree chiuse, perché il senso dell’operazione è mettere in contatto persone (atleti, giornalisti, istituzioni, ecc), che possono parlare liberamente e scambiarsi emozioni durante l’evento olimpico.
All’interno è previsto anche uno spazio iper tecnologico e digitale, per promuovere l’idea della candidatura di Roma2024, un tour virtuale, un’esperienza tutta sensoriale per gli ospiti.
“Cercheremo di valorizzare gli aspetti visivi delle immagini iconiche dell’evento e chi vi parteciperà potrà vivere l’esperienza dell’Italia e di Roma”, prosegue il direttore marketing del CONI. “Le aziende sponsor dell’I-Team saranno al nostro fianco con attivazioni tecnologiche, come Samsung, o con show-room, come nel caso di Armani, o con stand (Ferrero) e tutti gli ambassador di Casa Italia (tra questi Andrea Lucchetta, Carlton Myers, Antonio Rossi e Jury Chechi) accompagneranno i nostri ospiti in questo percorso sensoriale dal taglio squisitamente italiano”.
I costi dell’operazione sono stati contenuti all’osso. Casa Italia Rio2016 (la prima ospitalità house azzurra nacque nel 1984 ai Giochi di Los Angeles) costerà 700 mila euro (circa 3 milioni di reais), contro il milione e quattrocentomila euro di Londra2012, proprio nel rispetto di quell’austerity imposta da Giovanni Malagò in questo suo primo “mandato” al CONI.
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