Netflix presenta la seconda docuserie sul calcio messicano: è la storia del Club América
(di Marcel Andrè Vulpis) – Una nuova docuserie, dedicata al mondo del calcio, sta appassionando gli abbonati di Netflix. E’ “Club América: passato e futuro del calcio messicano”, dedicata al team più vincente del Messico, con tanti campioni e addetti ai lavori (del passato oltre che del presente) coinvolti nel racconto di questa storia di sport (la prima stagione prevede 6 episodi, ma è già pronta la seconda serie).
Il club della Capitale (Città del Messico) è il più titolato del football messicano. Con 13 titoli nazionali supera di poco i rivali di sempre: i Chivas di Guadalajara (12), sconfitti, proprio nella giornata di oggi (da sempre considerato “El Clàsico de Mexico“), per 4-2. Gli “Azulcremas” sono attualmente secondi con 23 punti. Davanti c’è solo il Monterrey, primo nella classifica provvisoria (con 31 punti) della “Liga BBVA MX“.
La nuova docuserie racconta l’ascesa sportiva del “Club América” (il più amato ma anche il più detestato del Messico), grazie anche allo sviluppo di Televisa (di proprietà della famiglia Azcàrraga), gruppo di intrattenimento non solo in ambito televisivo e multimediale (in totale gestisce e controlla 10 imprese), ma anche con interessi diversificati in altri settori, come la gestione dello stadio (il monumentale Azteca, con più di 83mila posti a sedere) attraverso una società creata ad hoc per svilupparne il business.
Il peso di questo club, che ha influenzato anche lo sviluppo economico e politico del Messico, è confermato dalla presenza delle aziende che hanno scelto di legare la propria immagine a quella delle “Aquile”. Tra queste la birra messicana Corona (sul retro maglia), che personalizza anche una curva dell’Azteca, The Home Depot e AT&T (entrambi sul fronte della divisa) o ancora lo sponsor tecnico Nike. Nel complesso, nella stagione in corso, 13 realtà commerciali hanno scelto il brand Club América per fini pubblicitari (Coca-Cola, Viva Aerobus, Freefire, Powerade, Restonic e il colosso MatchWornShirt, specializzato nella vendita di memorabilia sportivi).
La docuserie si sofferma anche sulla realizzazione del progetto dello stadio Azteca (inizialmente con più di 105mila posti a sedere). Viene sottolineato come l’impianto fu progettato per rendere ancora più gloriosa la storia del club della capitale messicana (un vero e proprio acceleratore per riuscire ad ottenere l’organizzazione del Mondiale di calcio dell”86, dopo la prima esperienza targata “1970”). Un aspetto non casuale perchè la famiglia Azcàrraga, ancora oggi proprietaria del CA, ha sempre investito sull’idea dell’intrattenimento e del comfort nella visione/fruizione del prodotto calcio. Innovativa anche l’idea di nominare due vicepresidenti, il primo dedicato al progetto sportivo, il secondo alla gestione economico-finanziaria del club, così come di investire sul calcio femminile (proprio il Messico è stato uno dei Paesi-pionieri per lo sviluppo del football “rosa”).
Oggi il Club América non è solo uno stemma, ma un progetto che trascende i confini nazionali. Tesi confermata anche dai numeri raggiunti attraverso lo sfruttamento dei social media. Su Facebook può contare su oltre 11 milioni di fan (tra i più seguiti anche nel confronto con alcuni top club europei) e 4,2 milioni di follower su Instagram e altri 4,5 milioni su Twitter.
La docuserie, che racconta la storia sportiva degli Azulcremas, non è il primo racconto dedicato al calcio messicano. Già nel 2020 infatti Netflix aveva seguito, per 9 mesi, l’avventura da allenatore di Diego Armando Maradona (nella foto sotto) a Culiacàn, dove guidò, tra successi e fallimenti, i “Dorados” di Sinaloa (territorio noto a livello internazionale per il “cartello” della droga) che avevano il sogno di raggiungere la massima serie nazionale (la Liga BBVA MX).
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