Nike: con Francesco si era rotto il rapporto di fiducia…
Erano in molti, tra gli addetti ai lavori, a voler vedere con quale scarpino sarebbe sceso in campo Francesco Totti in occasione del derby Lazio-Roma. E Totti, come sempre, ha stupito tutti.
Chi si aspettava di vederlo indossare un brillante modello della Diadora (probabile futuro sponsor) dovrà aspettare ancora qualche giorno, ma alla fine il n.10 della A.s. Roma ha compiuto un incredibile dribbling (questa volta sul terreno del marketing). Lo scarpino dello sfortunato derby perso con i biancocelesti non riportava la tradizionale freccia della casa di Caerano San Marco, nè il baffo (o swoosh come amano chiamarlo i giovani più trend). La calzatura color nero riportava due strisce bianche posizionate in modo singolare. Una sorta di mix di Adidas e Mitre (altro marchio di calzature sportive).
Una scelta obbligata visto che il contratto Nike è scaduto lo scorso 31 dicembre e il contratto con Diadora necessita ancora di alcune piccole modifiche (anche se dal Veneto sono rigorosamente con le bocche cucite). Ma al di là dell’aspetto tecnologico o cromatico la maggiore attenzione si sposta proprio su chi lo sponsorizzava fino a pochi giorni fa. Vale a dire la Nike. Il dubbio amletico che macera gli addetti ai lavori è questo: è Nike ad aver abbandonato Totti o piuttosto il contrario?.
Terminato il contratto con il capitano della A.s.Roma qualcosa inizia a trapelare dal mondo Nike. Secondo quanto risulta a Sporteconomy.it la tesi del gigante Usa è questa: massimo rispetto per il calciatore, ma negli ultimi tempi si era rotto qualcosa. E quel qualcosa è da cercare nel naturale rapporto di fiducia che esiste tra lo sponsor e chi viene sponsorizzato.
Da fonti vicine a Nike sembrerebbe che Totti abbia in costanza di rapporto di sponsorship indossato più volte per qualche ora prodotti della rivale Diadora. Un semplice test che ha fatto innervosire il management della casa statunitense. Se questa voce sarà confermata possiamo anche dire che è finita piuttosto bene. Visto che per molto meno Nike avrebbe potuto constestare pesanti inadempienze al giocatore simbolo dell’A.s. Roma.
Il management della casa a stelle strisce, pertanto, ci tiene a sottolineare che non è Totti ad aver divorziato da Nike, semmai il contrario. Il colosso statunitense, quindi, non avrebbe accettato il gioco al rialzo mediatico, oltre che economico. Non è un giocatore che modificherebbe l’immagine di Nike nel Mondo anche se Totti è uno dei più importanti calciatori italiani. Ci chiediamo sinceramente, continuano i rivali di Diadora, se Francesco abbia ben valutato il peso di essere, ogni due anni, negli spot worldwide di Nike pre-Euro o pre-Mondiale. Quanto vale tutto cio’?.
Difficile quantificarlo, ma crediamo che anche la Diadora si stia preparando ad investire sul centravanti giallorosso più di quanto prevede di pagare in sponsorship. E’ la dura logica delle sponsorship tecniche. La casa di Caerano San Marco lo sa perfettamente e soprattutto ha già calcolato che i costi per ribrandizzare Francesco Totti (da sempre uomo-simbolo Nike) potranno succhiare molte risorse al budget globale della comunicazione aziendale. Ma si sa di Totti ce n’è uno, con tutti i vizi e virtù del caso, e le aziende dello sportswear (non solo Diadora) farebbero carte false pur di averlo.
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