Nike-Juve: 1-0 sulla querelle della terza stella. La Juve pronta ad una nuova battaglia legale
Galeotta fu la maglia, anzi la terza stella, oggetto da tempo di una diatriba tra FIGC e Juventus. Il club torinese si sente penalizzata da Calciopoli, a torto o a ragione, la Federcalcio da tempo chiede il rispetto rigoroso delle normative e di quanto presente sugli almanacchi sportivi. Da lì il braccio di ferro dei campioni d’Italia, che volevano stampare la “terza stella” al raggiungimento nel 2011/12 del 28imo scudetto (anche se “Trenta sul campo” considerando i due titoli revocati). La diatriba tra la società italiana e il produttore americano di abbigliamento ha portato ad una rottura dei rapporti, tanto che, alla fine, è arrivata Adidas, con un contratto-monstre: 238,6 milioni di euro in sei anni (fino al 2018/19). Il terzo più importante per valore a livello commerciale nel mondo. Nike nel frattempo si è affidato ad un tribunale di arbitrato in Svizzera chiedendo una cifra molto elevata: 80 milioni di euro (nella realtà in questo primo grado di giudizio non saranno più di 2 milioni).
La precisazione della Juventus FC pubblicata sul sito ufficiale:
In relazione ad alcune notizie circa la vertenza arbitrale tra Nike e Juventus diffuse illegittimamente, poiché in violazione dell’obbligo di riservatezza previsto dall’arbitrato disciplinato dal Regolamento “Uncitral”, la società precisa che:
– la cifra che dovrà pagare è largamente inferiore a due milioni di euro.
– tale somma non ha alcuna relazione con l’iniziativa “30 sul campo”, che anzi ha prodotto benefici commerciali a Nike come riconosciuto dal collegio arbitrale
– Juventus si riserva ogni diritto ed azione, incluso l’appello della decisione arbitrale.
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