Olimpiadi

Olimpiade – Lo stadio Olimpico di Venezia 2020? Una cattedrale nel deserto…

Il prossimo luglio 2011 la Juventus F.c., il club più blasonato d’Italia inaugurerà uno stadio da 45 mila posti a sedere per una spesa prevista in area 105 milioni di euro (un’operazione legata alla partnership finanziaria stretta con l’Istituto per il Credito Sportivo). 

Vi chiederete: ma perchè parlare di Juventus e del suo nuovo stadio?. Perchè una città come Torino, pur potendo contare su un club di alto profilo come la Juve non riesce (da sempre) a riempire gli spalti. La dirigenza della Juventus ha progettato pertanto un impianto più in linea con le proprie dimensioni territoriali. 

Certo, pensare a uno stadio olimpico (all’interno del progetto di Venezia2020) fa riflettere e molto. Dove sono a Venezia 80 mila persone pronte (post Giochi olimpici) a riempire un catino di così grandi dimensioni? La risposta è semplice: non ci sono 80 mila persone.

Proporre uno stadio di queste dimensioni può far rumore, ma parliamo solo di una cattedrale nel deserto, inutile e chiaramente da "libro dei sogni".

Ha problemi l’A.s. Roma, in una folle rincorsa scudetto, a riempire lo stadio (con una base potenziale di 6,4 milioni di "anime"), figuriamoci se il centro storico di Venezia (e il suo hinterland) può assorbire la capacità ricettiva di uno stadio olimpico, che, spenti i riflettori, diventerebbe, già dopo il primo anno, un costo immenso per la collettività. A meno che i nuovi gestori della municipalità ci vogliano raccontare la "favola" (ancora da realizzare in Italia) dello stadio polifunzionale, vivibile 7 giorni su 7, con centri commerciali e tante belle altre cose.

Il nuovo sindaco di Venezia non potrà non "difendere" i suoi interessi locali. E’ giusto che sia così, ma la realtà è un’altra. Ai gestori di Venezia2020 e del comune lagunare chiediamo solo di fare una telefonata: a Reggio Emilia, dove il "Giglio", l’unico stadio con il nome di uno sponsor è miseramente "fallito" (è all’asta…sì avete capito bene e non lo compra nessuno).

Di cattedrali nel deserto, pertanto, ne abbiamo viste fin troppe in questo Paese, così come di "libri di sogni" (anche questi leciti, ma sicuramente irrealizzabili).

Crediamo che il progetto dello stadio Olimpico sarà la pietra tombale del progetto veneto. Ma di questo non ne potranno dare colpa al Coni, perchè il progetto di questo impianto porta la firma di "Venezia2020", non certo di Gianni Petrucci.  

Ho letto con attenzione il dossier di Venezia e Roma2020, unite in questa sfida fratricida, che porterà una delle due città entro il prossimo 20 maggio a gioire, o, a seconda dei casi, a soffrire. Così è la vita, e forse anche lo sport. Un elemento mi ha colpito: è la magnificenza del progetto dello stadio Olimpico di Venezia2020. Talmente magnificente da apparire sovradimensionato rispetto al territorio di riferimento. In sintesi quella che gli addetti ai lavori amano definire "cattedrale nel deserto". 

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Marcel Vulpis

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