Olimpiadi

16 Ago 2008

Ultim’ora – Tre giamaicani per la finale delle 16.30 dei 100 mt. maschili

In gara tre giamaicani, due americani e una serie di rappresentanti sempre dell’area caraibica. Fuori, a sorpresa, Tyson Gai, velocista americano considerato l’alter ego di Bolt in questo super evento. Usain Bolt sarà contrastato da un altro rivale sempre della sua terra: Asafa Powell. Nelle semifnali l’atleta giamaicano detentore del

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16 Ago 2008

Ultim’ora – Oro e record del mondo per Usain Bolt

In finale hanno partecipato tre giamaicani, due di Trinidad e Tobago, uno delle Antille Olandesi e due americani. Assente il campione del mondo Tyson Gai.Vittoria "scontata", ma spettacolare per Usain Bolt, atleta giamaicano che ha vinto i 100 metro con il record del mondo: 9 secondi 68 centesimi

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16 Ago 2008

Olimpiadi – Bolt mostra in mondovisione la Puma personalizzata (2)

Prima ha deriso i suoi rivali in gara, abbassando le braccia, poi ha festeggiato mimando una danza caraibica, poi ha afferrato i suoi scarpini, prodotti dalla Puma (la stessa che sponsorizza la Giamaica alle Olimpiadi come selezione nazionale) e li ha mostrato con orgoglio in mondovisione, puntando l’indice sulla scritta

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15 Ago 2008

Olimpiadi – L’Asia domina nelle medaglie, ma è in arrivo l’atletica

Il nuotatore giapponese Kosuke Kitajima e il ginnasta cinese Yang Wei sono due dei protagonisti del sesto giorno dei Giochi di Pechino, che ha visto gli asiatici eccellere in piscina e nella ginnastica, segno tangibile della crescente potenza del continente. Ma se per gli atleti asiatici è stata una giornata

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15 Ago 2008

Ultim’ora – Phelps: sesto oro nei 200 misti

Si avvicina il record di Mark Spitz: 7 ori a Monaco ’72. Manca ancora una gara individuale e una di squadra (con la quale "The Kid" è certo di poter raggiungere almeno lo stesso risultato di Spitz in Germania). In caso di superamento del record Speedo, il suo main sponsor

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15 Ago 2008

Olimpiadi – Nike ai Giochi di Pechino

Nike ha sotto contratto 22 delle 28 federazioni cinesi presenti, significa che a quel punto non importa di chi è l’atleta: la gente si confonde. L’identità commerciale però diventa marchio nella cattiva sorte per questo i brand scappano dal ciclismo: i casi di doping li travolgono. Eppure è tutto parte

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