Olimpiadi – Costi insostenibili
Gli sponsor, ormai è evidente, non riescono a coprire i costi stratosferici dell’organizzazione delle Olimpiadi. Sono ormai diverse edizioni olimpiche che i comitati organizzatori si trovano in netta difficoltà e chiamano le istituzioni nazionali a coprire il budget.
E’ toccato ad Atene l’anno scorso e ancora prima a Sydney, uscite con le ossa rotte dal punto di vista finanziario, così come è toccato a Torino per le Olimpiadi invernali cercare ed ottenere l’appoggio del Governo. Se da un lato le grandi metropoli in grado di ospitare le Olimpiadi “estive” sono svariate e già attrezzate con strutture in parte adeguate per l’evento (si pensi agli stadi e ai trasporti pubblici di città come Parigi e Londra), non altrettanto si può dire per i centri che ospiteranno in futuro le Olimpiadi invernali.
C’è infatti da tenere in considerazione che non tutte le sedi sono come Torino, una delle più importanti e organizzate città d’Italia, e con i mezzi finanziari che sicuramente non sono mancati nei momenti decisivi. In passato piccoli centri come Nagano (Giappone) o Lillehammer (Norvegia) sono stati sede di Olimpiadi invernali
assolutamente ben riuscite, ma oggi forse ciò sarebbe irripetibile.
Lo stesso Mario Pescante, sottosegratario allo sport e supervisore dei giochi di Torino 2006, ha lanciato un allarme sull’aumento spropositato dei costi per chi ospita le Olimpiadi invernali, e considerando che solo tre continenti possono organizzare tale evento e che le sedi più adatte sono quasi sempre piccoli centri, in un futuro prossimo non ci saranno poi grandi alternative per le candidature.
Forse tornare allo spirito di un tempo, senza immense costruzioni (destinate a diventare spesso vere e proprie cattedrali nel deserto alla fine delle competizioni), e spese di rappresentanza elefantiache, ma con budget di spesa limitati e già prestabiliti dall’IOC (il Comitato olimpico internazionale), potrebbe servire per riportare l’avventura olimpica su un piano maggiormente sportivo e non solo commerciale.
No Comment