Pallotta punta alla ristrutturazione del debito dell’AS Roma
Parola d’ordine “isolare” i debiti fino ad oggi maturati sul mercato (tra banche, enti pubblici e fornitori privati) dalla AS Roma. Un portfolio in “rosso” che ha toccato (dati al primo trimestre 2014) il tetto dei 130,8 milioni di euro. Fair play finanziario a parte, anche se ormai è la spada di damocle di tutti i presidenti delle società di calcio europee, la società di Trigoria non vuole o non può più differire la soluzione di questo gap economico-finanziario.
La soluzione è la cartolarizzazione del debito stesso e gli strumenti per raggiungere questo traguardo possono essere diversi, visto che la dirigenza giallorossa non ha ancora ufficializzato la struttura dell’intera operazione. La nascita di una Newco, per esempio, porterà presumibilmente la Roma a conferire in questa nuova realtà il montante totale dei debiti che dovranno essere controbilanciati da ricavi di pari valore. Debiti ed interessi pertanto vengono garantiti da flussi di cassa generati da diritti audiovisivi (fatti salvi gli introiti legati ai contratti con Sky e Rai) e dagli introiti commerciali (sponsorizzazioni e merchandising). Non si può escludere che la AS Roma possa decidere di puntare anche ad una rivalutazione del marchio, alla luce anche dell’’importante accordo decennale partito quest’anno con il colosso Nike. La struttura capitolina si apre ai nuovi mercati (soprattutto nord-americani ed asiatici) e questo è un nuovo valore da certificare e da assicurare alla Newco come asset. Tra le ipotesi c’è anche l’eventualità in un prossimo futuro di garantire questi debiti con l’emissione di strumenti finanziari alternativi o di prodotti obbligazionari da destinare ad investitori istituzionali, che potrebbero decidere anche riversare questi titoli sui mercati (catturando l’interesse potenziale dei risparmiatori, meglio ancora se già tifosi-azionisti). Un’ulteriore chiave di lettura di questa operazione è se la stessa dovesse confluire nella cosiddetta “fattorizzazione” del debito. La AS Roma si occuperebbe di cedere il debito ad un primario istituto di credito (che al suo interno ha una divisione di factoring) che glielo pagherebbe finché i flussi finanziari che provengono dai ricavi del club conferiti nella Newco permettono alla società di factoring (collegata al gruppo bancario) di rientrare del capitale anticipato per il pagamento dei debiti ceduti tramite l’operazione stessa di factoring.
L’AS Roma, a tre anni di distanza dall’ingresso degli americani, ha così deciso di ridurre drasticamente l’esposizione debitoria. Il dado è tratto. Questa è la “good news”, ma al di là del veicolo contabile-finanziario scelto sarà importante analizzare i passaggi obbligati di questa operazione, che la società del presidente James Pallotta dovrebbe spiegare quanto prima al mercato e agli azionisti (spesso anche tifosi).
Pubblichiamo l’articolo sul tema della ristrutturazione del debito dell’AS Roma apparso nei giorni scorsi (Sporteconomy/Edipress) su Il Corriere dello Sport.
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