Patto del Nazareno per Roma 2024 olimpica
Il presidente della candidatura potrebbe essere Franco Frattini. Scelto nel rispetto del patto del Nazareno (Renzi-Berlusconi). Ex ministro degli esteri di Forza Italia, maestro di sci e attualmente presidente del Consiglio di Garanzia del CONI. Risponde perfettamente ai canoni del “fatto in casa” confermato ieri dal presidente olimpico Giovanni Malagò, nell’indicazione del Comitato per la Candidatura di Roma 2024, al termine della riunione di Giunta.
Gli altri “fatti in casa” dovrebbero essere la senatrice Josy Idem, con un ruolo di ambasciatrice del made CONI, del presidente Paralimpico Luca Pancalli, come direttore generale, e di Danilo Di Tommaso quale capo della Comunicazione, pur mantenendo il ruolo di direttore dell’ufficio stampa del CONI.
Il “più mercato e meno Stato” funzionerebbe nella fase 2. Se dovessimo ottenere l’Olimpiade. Allora non più politici o uomini di Stato, ma gente come Nerio Alessandri (Tecnogym), Luca Montezemolo (Alitalia) e Giorgio Armani alla guida della “vera” Roma 2024. Per ora, “i sogni son desideri”. Vero, Cenerentola Capitolino, contro l’opulenta Boston dello zio d’America?
(Tempi Supplementari di Gianni Bondini) Chiamale, se vuoi, riflessioni. Parliamo della candidatura olimpica di Roma per il 2024, che solo a settembre 2017
conoscerà il suo destino. Per ora le piccole o grandi manovre si giocano su ruoli e nomi, su soldi e spese per convincere sia il CIO sia gli italiani (i romani soprattutto) della bontà del progetto.
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