Il Manchester United, di proprietà dell’americano Malcom Glazer, ha infatti reso noto con una nota ufficiale i conti al 30 giugno 2010: il bilancio dei red Devils è una perdita di 83,6 milioni di sterline, contro un profitto di 48 milioni di sterline nel precedente esercizio, legato però agli 80 milioni di proventi derivanti dalla vendita di Cristiano Ronaldo al Real Madrid.

Del resto il monte salari del Manchester United è cresciuto del 7%, pari a 131,8 milioni di sterline (dati de Il Sole 24 ore); Red Football Ltd (società che di fatto controlla il club) ha pagato circa 40,7 milioni di sterline di interessi su un debito obbligazionario di 526 milioni. Secondo l’agenzia Bloomberg il debito consolidato, riferito alla holding proprietaria della squadra, Red Football Joint venture Ltd, supera gli 800 milioni di sterline. Una situazione infausta e paradossale se si pensa che la famiglia Glazer ha chiesto soldi in prestito alle banche per comprare il Manchester United, ha trasferito il suo debito al club, ha chiesto soldi in prestito al club per destinarli ai suoi membri e ora chiede soldi in prestito ai risparmiatori pagando le banche con i loro soldi.

Ugualmente pesante la situazione del Manchester City del principe saudita Sheikh Mansour bin Zayed Al Nahyan. Il primo ottobre la società ha annunciato che la perdita netta nel bilancio al 31 maggio 2010 è cresciuta da 92,6 a 121,3 milioni di sterline; perdita dovuta in maggior parte sia al monte salari, che ha superato il fatturato del club (passando da 87 a 125,1 milioni di sterline), sia ai 350 milioni di sterline spesi per il calciomercato in due anni di gestione araba.             sv

Nella dodicesima giornata della Barclays Premier League di questa sera, il match clou è senza dubbio il derby di Manchester che vedrà i Red Devils di Sir Alex Fergusson affrontare il team guidato da Roberto Mancini. Se le quote scommesse danno quasi alla pari la possibilità di vittoria delle due squadre, la situazione finanziaria di entrambi i team non è certamente rassicurante.