Presidenza FIPAV: Marzari sta con Magri “l’innovazione deve passare dall’esperienza”
Alessandra Marzari, medico e madre, è la fondatrice e presidente del Consorzio Vero Volley Monza. L’abbiamo incontrata alla vigilia dell’Assemblea Nazionale Elettiva della Fipav del 26 febbraio al Palacongressi di Rimini, e da responsabile di 63 squadre di pallavolo in questi anni non è mai stata banale nelle sue dichiarazioni, ma netta e sincera, tanto che alla domanda “Perché sostiene Magri?” ha subito risposto “Perché ho contribuito a scriverne il programma”. Questa risposta fa capire che lei ha dato il suo sostegno al presidente uscente solo con la garanzia di un futuro ruolo attivo e da protagonista. Da leader quale è.
Qual è lo stato di salute della Fipav?
Confrontandola con le altre federazioni è in salute. Se dovessimo usare i parametri utilizzati anche all’estero per la valutazione (numero tesserati, eventi nazionali e risultati delle squadre) è una federazione che sta bene. Diciamo che è un po’ scollata dalla base, richiede più attenzione questo tema, e come tutte le situazioni sportive deve affrontare un percorso di riorganizzazione, di ammodernamento per quanto riguarda la gestione manageriale.
Quale sarà il suo apporto alla federazione?
I temi su cui ho lavorato nel programma sono l’aspetto dell’innovazione, della ricerca, della formazione, di aggiornamento, marketing e comunicazione. Dobbiamo riflettere molto sul ruolo di responsabile marketing e comunicazione che non è ricoperto da nessuno ma ad interim dal presidente Magri. La federazione necessita quindi di un piano marketing che al momento non c’è, abbiamo un ottimo prodotto che deve essere meglio comunicato e meglio venduto anche se la situazione è abbastanza buona.
Per questo l’innovazione deve passare dall’esperienza per farle meglio. In particolare c’è anche una parte, non inserita nel programma, che chiamerei il 16° punto ed è che dobbiamo seriamente pensare a cambiare il modo di votare, il nostro è un metodo medioevale mentre dobbiamo incominciare a votare il presidente con il metodo digitale. Spero di poterlo sottoporre al consiglio, una volta eletta chiaramente.
Nel programma c’è un punto a cui tiene maggiormente?
Sicuramente l’ascolto, ascoltare sia le società di base che hanno molte richieste e altrettante buone idee, ma anche nei confronti delle università e le attività che riguardano il nuovo modo di governare le federazioni. Direi che aprirsi all’interno contraddistingue maggiormente questo consiglio dal precedente.
A livello gestionale, ci sono manager all’altezza?
Il consiglio federale è come se fosse un consiglio di amministrazione, se ce ne fosse la possibilità un direttore generale dovrà essere considerato, un manager come lo vogliamo noi. Sicuramente il consiglio sarà composto da persone che hanno svolto attività federale, che hanno svolto attività societarie come me, sono persone in grado da poter scegliere una manager adeguato alla federazione.
Che federazione sarà con Magri presidente?
Sarà una federazione che metterà le basi per la sua successione, sicuramente, in modo perfetto con una persona adatta per tutte le società. Una federazione nuova, rinnovata, con un gruppo di persone che si è presa impegni precisi in specifici punti del programma, se rispetteremo il programma saremo già molto innovativi.
L’innovazione in primis, una mossa molto pratica sarà quella di costituire un fondo federale, ad esempio, per le piccole società che vogliono avere un prestito senza garanzie, sarà la federazione stessa la garanzia, non aumentare le tasse nelle giovanili per i prossimi tre anni, ci sono cose molto pratiche per la vita delle società, anche le più piccole.
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