QUANTO È RICCA LA NUOVA CHAMPIONS LEAGUE
(di Andrea Ranaldo) – Con il sorteggio di Montecarlo di oggi pomeriggio, alle ore 18.00, si aprono le danze della Champions League 2018/2019, un’edizione che presenta numerose novità regolamentari – come ad esempio l’introduzione, durante la fase a eliminazione diretta, della quarta sostituzione nei tempi supplementari -, ma che sarà ricordata, soprattutto, per il suo fatturato annuale da record pari a 3,5 miliardi di euro, cifra garantita per il triennio 2018-2021. Gli introiti legati alla competizione sono aumentati esponenzialmente nel corso degli anni: si è partiti dai 900 milioni di euro del triennio 2006/2009, per passare per i 2,3 miliardi dello scorso anno, con un trend che, in dodici mesi, ha dunque fatto registrare una crescita del 52%.
Tali numeri sono dovuti soprattutto al nuovo format che, favorendo le maggiori federazioni calcistiche, e quindi la presenza di una schiera più nutrita, rispetto alle ultime edizioni, di squadre prestigiose – l’Italia è tornata ad avere nuovamente 4 squadre direttamente qualificate alla fase a gironi, così come Spagna, Inghilterra e Germania -, ha visto un forte incremento dei proventi legati ai diritti tv.
Con la crescita del fatturato, si sono ovviamente gonfiati anche i premi per le squadre, che si attestano ora a 1 miliardo e 950 milioni di euro, contro il miliardo e 400 milioni della scorsa stagione (+39%).
I CRITERI DI RIPARTIZIONE DEI PREMI
I premi sono suddivisi in 4 voci:
- Market Pool: 292 milioni (15%)
- Partecipazione: 488 milioni (25%)
- Risultati: 585 milioni (30%)
- Ranking Storico: 585 milioni (30%)
TOTALE: 1,95 miliardi
Il Market Pool è la quota distribuita in base al valore proporzionale del mercato televisivo di un determinato Paese, ed è influenzato, principalmente, dal numero di squadre partecipanti della stessa federazione, e dalla loro posizione in classifica nel campionato nazionale precedente. Nel caso dell’Italia parliamo di circa 50 milioni di euro da suddividere, per la fase a gironi, con il 50% della torta per la Juventus, campione d’Italia in carica, 30% per il Napoli, 20% per la Roma e 10% per l’Inter, mentre per le fasi a eliminazione diretta la parola spetta al campo, e la discriminante sarà il cammino, più o meno lungo, all’interno della competizione.
La quota di partecipazione, invece, sarà uguale per tutti: le 32 squadre percepiranno 15,3 milioni di euro a testa.
Molto ingenti anche i premi legati ai risultati: un pareggio nei gironi vale 0,9 milioni di euro, mentre una vittoria 2,7 milioni; approdare agli ottavi di finale frutta 9,5 milioni, ai Quarti 10,5 milioni, alle Semifinali 12 milioni e alla finale 15 milioni. La squadra campione si aggiudica ulteriori 19 milioni di euro. Vincere tutte le partite, fino all’epilogo di Madrid, porterebbe nelle casse della società 82,2 milioni di euro solamente tra risultati e quota fissa di partecipazione.
Il ranking storico è invece la vera novità di questa edizione: la UEFA prenderà in esame il ranking degli ultimi 10 anni di coppe europee e stilerà una classifica dalla prima alla trentaduesima, distribuendo una quota di 1,108 milioni di euro per ogni posizione acquisita. Guida questa speciale graduatoria il Real Madrid, che percepirà, quindi, 32 quote, pari a 35,4 milioni di euro.
QUANTO GUADAGNANO LE ITALIANE
Se, per assurdo, le squadre italiane dovessero perdere tutte le partite della fase a gironi, incasserebbero in ogni caso un tesoretto considerevole.
La Juventus parte da 58,6 milioni:
- 13,4 milioni di Market Pool
- 15,3 milioni di partecipazione
- 29,9 milioni di Ranking Storico (6° posizione)
Il Napoli da 40,6 milioni:
- 10,9 milioni di Market Pool
- 15,3 milioni di partecipazione
- 14,4 milioni di Ranking Storico (20° posizione)
L’Inter da 38,9 milioni:
- 5,9 milioni di Market Pool
- 15,3 milioni di partecipazione
- 17,7 milioni di Ranking Storico (17° posizione)
La Roma da 37 milioni:
- 8,4 milioni di Market Pool
- 15,3 milioni di partecipazione
- 13,3 milioni di Ranking Storico (21° posizione).
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