(di Andrea Ranaldo) – Vi siete mai chiesti quanto valgono le rose delle più importanti squadre di calcio europee? Sebbene sia difficile oggettivare un simile dato, uno studio del CIES Football Observatory, noto per l’approccio accademico delle sue statistiche, ha provato a rispondere a questa domanda.

Il report ha preso in esame i 5 top campionati europei (Serie A, Premier League, Liga, Bundesliga e Ligue 1), basandosi sia sul valore di mercato dei giocatori in rosa, che delle cifre effettivamente investite dalle società per allestirla.

INGHILTERRA PADRONA

L’Inghilterra si conferma regina indiscussa del calcio contemporaneo. Nelle due prime posizioni della classifica troviamo infatti Manchester City e Liverpool, per un valore delle rose stimato rispettivamente in 1,458 miliardi di euro e 1,357 miliardi.

Per entrambe si tratta di un sostanzioso incremento, segno che gli investimenti degli ultimi anni si sono rivelati vincenti. Per il City, parliamo di una crescita, rispetto al valore “reale”, del 51%: il giocatore che più si è rivalutato è l’attaccante Raheem Sterling, acquistato nel 2015 per 68 milioni di euro (che lo avevano reso, all’epoca, il giocatore più caro della storia del calcio), e che ora varrebbe 207 milioni di euro, terzo in assoluto alle spalle di Kylian Mbappé (252 milioni di euro) e Mohammed “Momo” Salah (219 milioni di euro).

Proprio Salah che è il gioiello principale di casa Liverpool, ma non l’unico. Secondo lo studio, militano sulle sponde del Mersey anche il portiere più caro, ovvero il brasiliano Alisson (acquistato la scorsa estate per circa 70 milioni di euro, oggi ne vale 107) e il difensore più caro, il terzino destro Alexander-Arnold la cui quotazione, stimata in 130 milioni di euro, è totalmente in attivo, visto che l’inglese è un prodotto del vivaio. Numeri che certificano una crescita di valore spaventosa, pari al 106%.

LE ALTRE “MILIARDARIE”

Il dominio inglese, con ben 4 squadre tra le prime 5, è intervallato dal Barcellona, che si piazza sul terzo gradino del podio. Il valore della rosa dei catalani è stimato in 1,220 miliardi, con una base di partenza di “soli” 689 milioni, per un ottimo +77%. Ottimo, ma non straordinario come negli anni d’oro, quando la quasi totalità dei fenomeni in campo provenivano dal vivaio dei blaugrana.

Ecco perché lo scettro per la società che più ha visto crescere il proprio valore spetta al Tottenham: i 365 milioni investiti sul mercato dagli inglesi si sono tramutati in un valore attuale stimato in oltre 1 miliardo, per una crescita del 186%. Un dato che, con gli Spurs ancora in corsa in Champions League, potrebbe addirittura incrementarsi ulteriormente a fine stagione.

LA MAGLIA NERA

Non tutti, però, hanno investito con profitto. O meglio, c’è chi ha visto crescere in modo davvero esiguo il proprio patrimonio. Parliamo del Paris Saint Germainche, negli ultimi anni, è stato protagonista dei due trasferimenti più costosi della storia: Mbappé per 180 milioni di euro e Neymar Jr. per 222 milioni. Se il primo, come abbiamo visto, sembra essersi rivelato comunque un investimento profittevole, per quanto molto oneroso, lo stesso non si può dire del brasiliano che, secondo lo studio, oggi ha un valore di mercato pari a 124 milioni. Una valutazione, forse, eccessivamente sottostimata, ma che porta il PSG a un valore di rosa teorico di 888 milioni, contro gli 810 investiti.

LE ITALIANE

In Top 10 figura la Juventus, precisamente al sesto posto. Il valore attuale della rosa bianconera è di 924 milioni, quasi il doppio rispetto ai 498 spesi per allestirla. Questo nonostante la valutazione di Cristiano Ronaldo, l’acquisto più caro nella storia della Vecchia Signora, sia rimasta invariata rispetto alla scorsa estate.

Dal dodicesimo posto, occupato dal Napoli (da 276 milioni investiti a 635 di valore attuale), troviamo tutte le big italiane: al tredicesimo posto il Milan (da 411 a 576 milioni), al quattordicesimo la AS Roma (da 301 a 510 milioni), e al sedicesimo l’Inter (da 366 a 506 milioni).

Più lontane Lazio e Fiorentina, rispettivamente al ventiquattresimo e al ventisettesimo posto, ma entrambe con risultati economici in attivo da tripla cifra.