Quello che il sottosegretario Crimi non sa dell’ODG, ma che noi gli spieghiamo
Pubblichiamo con piacere una interessante post esplicativo (a firma del collega lombardo Franco Abruzzo) sul tema dell’ipotesi di abolizione dell’Ordine (idea portata avanti dal sottosegretario di Stato, Vito Crimi – in quota da sempre al M5S).
Beppe Grillo vuole abolire l’Ordine dei Giornalisti. L’Ordine può essere anche cancellato, ma dopo il varo della legge 4/2013 i giornalisti, anche senza l’Ordine, resterebbero professionisti, sia pure senza Albo. Nessun rischio per Inpgi e Casagit. Giudici disciplinari diventerebbero Consob, Agcom, Antitrust e Garante della privacy. Ci sarebbe poi un nuovo ruolo per la FNSI. Quest’ultima potrebbe far parte dell’elenco delle associazioni professionali (vigilate dal Ministero dello Sviluppo economico), dopo il riconoscimento da parte del CNEL, come Associazione professionale dei giornalisti. L’iscrizione alla Fnsi rimarrebbe tra l’altro facoltativa e non obbligatoria per chi esercita la professione di giornalista. E sarebbe soprattutto la Fnsi cui spetterebbe di far rispettare le regole deontologiche della categoria. – di Francesco M. De Bonis – TESTO IN https://www.francoabruzzo.it/
Questa nota arriva dopo, soprattutto, l’ultima esternazione del sottosegretario di Stato, il palermitano Vito Crimi (M5S), con delega all’Editoria, che continua ad andare avanti sul tema dell’abolizione dell’Ordine come un Tir senza, però, conoscere le norme sottese alla professione di giornalista e quella che è stata la loro evoluzione nel tempo.
“L’abolizione dell’Ordine di giornalisti è un tema presente sul tavolo del governo” e “l’essere giornalista di per sè non è garanzia di esenzione dalla possibilità di veicolare fake news”, che sono un fenomeno che riguarda non solo la rete ma anche la carta stampata. E’ “sempre più urgente adeguare l’Italia agli altri Paesi del mondo, dove la figura professionale del giornalista è libera da ordini e condizionamenti, ma risponde solamente a regole che garantiscono autonomia e piena indipendenza sul lavoro” – ha dichiarato il sottosegretario di Stato.
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