Rabino (SC): Giochi, settore strategico per economia Paese
Su tassazione e vincite portare l’Italia in linea con standard europei settore “Giochi”. Combattere la ludopatia “con un approccio serio e pragmatico”, ma senza mortificare un settore “che porta gettito nelle casse dello Stato e da’ lavoro a centomila persone”. Perché il gioco “non va demonizzato: fa parte della natura umana. Ma va regolamentato con poche regole e chiare”. A partire dalla concentrazione dei luoghi dove si gioca. Un approccio “anglosassone”, quello del deputato di Scelta Civica Mariano Rabino (nella foto), che all’agenzia IL VELINO (AGV News) spiega perché le misure contenute nella legge di Stabilita’ “non vanno bene” per affrontare la complessa materia del gioco d’azzardo . “La ludopatia – spiega Rabino – la combatti se riduci il numero dei luoghi in cui si gioca e quindi la presenza di slot machine e video lottery negli esercizi pubblici. Chi va in un bar e vede una slot e’ allettato a giocare e poi ne diventa schiavo. E anche i minori possono restare coinvolti perché l’esercente non controlla. Se concentri i luoghi del gioco rendi piu’ difficile all’utente occasionale la possibilità di giocare, e c’è maggior controllo: ci sono tanti imprenditori del gioco che hanno a cuore la salute dei clienti e che non lasciano che le persone si facciano troppo coinvolgere nel disinteresse generale”. Il punto, e’ non favorire con misure sbagliate il gioco illegale. “Se favorisco la nascita di luoghi di gioco illegale, il ludopate finisce nel vortice del gioco e non si salva piu’. E il gioco illegale – sottolinea Rabino – lo si favorisce tassando troppo il settore e mortificando in modo eccessivo le vincite. L’imprenditore del gioco finisce per rivalersi sulla quota di vincita del giocatore e quest’ultimo finisce per rivolgersi al mercato illegale, che non paga le tasse e quindi garantisce maggiori vincite. La tassazione, quindi, deve essere ragionevole: consentire all’imprenditore di avere il suo utile e lasciare al giocatore la prospettiva di una vincita adeguata”.
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