Rabona: “Sempre disponibili all’acquisto dell’Ascoli calcio”
Prosegue la querelle interna all’Ascoli calcio, dove, da diversi mesi, i fratelli D’Alessandro (Stefano e Maurizio), fondatori di Rabona (socio del club piceno per il 10% delle quote), sono in rottura con l’attuale proprietà guidata dal patron Massimo Pulcinelli. Diatriba che è arrivata fino alle aule del tribunale ordinario di Ancona per un’azione legale prima promossa (dagli stessi) e poi rigettata (di recente) dal giudice. Nel frattempo, però, Rabona (telco italiana low cost), attraverso i fratelli D’Alessandro, ha presentato, per la seconda volta, da dicembre ad oggi, una offerta di acquisto importante per rilevare la proprietà del “Picchio”, club storico del calcio italiano oggi iscritto (dopo la retrocessione di fine campionato) in Serie C. In attesa della risposta ufficiale di patron Pulcinelli sempre i D’Alessandro hanno rilasciato nelle ultime ore questa nota ufficiale definendosi pronti e disponibili all’acquisto delle quote di controllo dell’Ascoli calcio:
L’azienda romana Rabona dei titolari Maurizio e Stefano D’Alessandro (nella foto in primo piano), attualmente in possesso del 10% delle quote azionarie dell’Ascoli Calcio, ha voluto rispondere con una nota ufficiale a quanto dichiarato ieri dal club di Corso Vittorio Emanuele dopo la sentenza del Tribunale di Ancona dopo l’udienza dello scorso 11 Lluglio.
“In data 25/07/2024 abbiamo appreso del non accoglimento da parte del Tribunale di Ancona del ricorso ex art 2409. Ci teniamo a sottolineare che tale azione era stata presa a causa della totale mancanza di trasparenza nei confronti di Rabona. Pertanto e soprattutto a tutela della squadra, società e tifosi siamo stati costretti a fare effettuare una valutazione dal Tribunale. Si precisa inoltre che non è stata accolta la richiesta dei legali del CDA alla condanna di Rabona alla Lite Temeraria. Alla luce del risultato rimane comunque vivo in noi l’interesse a contribuire ad un positivo futuro della squadra, anche attraverso l’acquisto della totalità delle quote, come da proposta inviata via pec all’azionista di riferimento“.
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