Rassegna stampa – I conti dell’Udinese calcio
fonte: Messaggero Veneto 27/03/2010 ed. Nazionale p. 20
Plusvalenze a quota 31, diritti televisivi a 32
L’analisi. E’ aumentato per contro il monte ingaggi che rispetto alla stagione precedente è lievitato complessivamente del 20% (26 milioni in totale)
La vendita dei giocatori ha fruttato un bel po’, ma la cessione delle partite alle tv vale ancora di più
Se la classifica piange, il cassiere dell’Udinese può sorridere. Mentre la squadra lotta per allontanarsi dalla "zona calda", il Consiglio di amministrazione ha sottoposto all’approvazione dell’assemblea dei soci (98,35% Gesapar, 1,65% Gianpaolo e Gino Pozzo) il documento contabile riguardante la gestione 2009, chiusa con un utile netto che sfiora i sette milioni di euro (6.925.048). E’ un bilancio da scudetto che stride con i modesti risultati della squadra: uno dei tanti paradossi di cui è costellata l’attuale stagione sportiva bianconera.
Tre sono i fattori che consentono alla società, da anni, di avere i conti in ordine e di guardare con fiducia al futuro: contenimento dei costi aziendali, valorizzazione del parco calciatori, sottoscrizione di contratti televisivi altamente remunerativi. Grazie a tale politica, ormai consolidata, la squadra è stabilmente tra le protagoniste del massimo campionato, iscritta per la quindicesima volta consecutiva alla serie A, un record che possono vantare solo le due compagini della capitale (Lazio e Roma) e della maggior città industriale italiana (Milan e Inter).
Ricavi. Tra le entrate, quelle di gran lunga più significative derivano dai cosiddetti diritti televisivi e sono pari a 32 milioni di euro, davvero tanti per una società di "provincia": 25 dalla cessione dei diritti di trasmissione delle partite attraverso le due "piattaforme", quella del digitale terrestre e quella del satellitare criptato, altri sette da diritti televisivi pagati a titolo di mutualità dalle squadre ospitanti, nelle gare in trasferta (cui fa da "pendant" il versamento, per lo stesso motivo, di poco meno di 4 milioni alle squadre ospitate al Friuli nelle gare casalinghe). I proventi da diritti tv rappresentano perciò il 62 per cento delle entrate.
Plusvalenze. E’ la seconda fonte degli introiti, un termine divenuto ormai familiare ai tifosi friulani. Nell’ultimo bilancio esse hanno raggiunto la rilevante cifra di 31 milioni di euro, in virtù della cessione di Dossena (Liverpool), Asamoah (il primo, Gyan, passato al Rennes), Motta, Mesto, Pieri, Eremenko e altri: giocatori acquistati a somme modeste e venduti a suon di milioni. L’Udinese è una sorta di Re Mida nelle operazioni di trading. Il suo gran merito è di saper scovare talenti in erba in tutti i continenti (in particolare Africa, Sud America ed Est Europa), di valorizzarli e cederli al miglior offerente. La società ha messo in piedi uno staff di osservatori sparsi in ogni angolo del mondo, sopportando un onere di dieci milioni l’anno: soldi ben investiti.
Altre entrate. Derivano dagli sponsor e dalla cartellonistica (5 milioni), dalle gare di campionato e Coppa Italia (quattro) dagli abbonamenti (due), da contributi Lega (tre). La partecipazione all’Uefa ha portato in cassa pochi soldi: 1,2 milioni.
Costi. Quelli più significativi si concentrano in poche voci. La prima è data dagli ingaggi dei calciatori: circa 26 milioni, contro 22 dell’anno precedente. L’aumento sfiora il 20 per cento, ma l’entità complessiva è largamente inferiore a quella fatta registrare dalle compagini che, a livello agonistico, si possono equiparare all’Udinese. Il secondo onere è costituito dall’ammortamento del parco calciatori: nel 2009 poco meno di 16 milioni (15,9) rispetto a un patrimonio valutato quasi 60 (58,8). Ingaggi e ammortamenti costituiscono il 65 per cento delle uscite. Il restante 35% attiene agli ordinari oneri di gestione e alle spese amministrative.
Indebitamento. La società vanta crediti derivanti dalla vendita di calciatori per un importo di 64 milioni, 14 in più dell’esercizio precedente. Per contro i debiti hanno subito un incremento di 10 milioni, passando da 75 a 85 milioni, di cui 23,5 verso banche. L’aumento dei debiti verso il sistema bancario, pari a 7,5 milioni – si legge nella relazione di bilancio – è dovuto alla dilazione degli incassi relativi alle cessioni estere. La crisi finanziaria colpisce l’intero calcio europeo.
Abbondio Bevilacqua
L’analisi su plusvalenza e diritti tv dell’Udinese Calcio.
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