Serie A - Serie B

Rassegna stampa – Il Messaggero spinge sull’ipotesi asta a partire da domani

ROMA (24 giugno) – Scade domani l’ultimatum di Unicredit alla Italpetroli per attribuire a una primaria banca d’affari, il mandato irrevocabile a vendere la As Roma. E da ieri Mediobanca, advisor di Italpetroli, l’azionista di riferimento di quest’ultima – la famiglia Sensi – e la banca di piazza Cordusio starebbero mettendo a punto l’incarico alla stessa merchant bank di piazzetta Cuccia, prevedendo anche una ristrutturazione del debito residuo. Facendo scattare il piano B, visto che l’offerta di Vinicio Fioranelli non si sarebbe materializzata. Ci sarebbero quindi altri due giorni per negoziare le modalità e i termini di un mandato che dà esecuzione all’ultimatum posto da Unicredit con la lettera formale di messa in mora di venerdì 5 giugno.

Il termine massimo previsto dalla procedura e dagli accordi fra le parti fa scadere infatti giovedì 25 la data cruciale. Altrimenti, in assenza di un foglio di carta scritto che consenta l’apertura di una procedura organizzata di cessione, quindi un’asta, la banca guidata da Alessandro Profumo, potrebbe agire in giudizio per chiedere al giudice il pignoramento delle azioni dei Sensi. Ma questa eventualità al momento non sarebbe tra le priorità di Unicredit che, essendo tra l’altro socio al 49% della Italpetroli, punta a una soluzione amichevole che permetta all’istituto però, di recuperare almeno una grossa fetta dei suoi crediti: 300 dei 400 milioni circa, oltre al valore della sua partecipazione ottenuta anni fa convertendo altri crediti in capitale. Nelle prossime ore potrà succedere di tutto, anche l’eventualità che Fioranelli dimostri alla banca di Zurigo di avere realmente i 300 milioni promessi: 201 da versare ai Sensi per rilevare il 67% del club e il resto per l’opa. In questo caso, l’istituto elvetico potrà rilasciare a Mediobanca la lettera di garanzia a ”protezione” del finanziamento di importo pari al valore complessivo dell’operazione, a favore della Fio Sport group.

Ma nonostante le promesse e gli annunci, se l’agente Fifa continua a non dare concretezza al suo piano, presso le banche coinvolte ci sarebbe massimo pessimismo sulle sue reali intenzioni. Nulla si può escludere in una vicenda che di colpi di scena ne sta riservando tanti. Piuttosto da ieri i legali dei Sensi e di Unicredit – Gianroberto de Giovanni e Roberto Cappelli – assieme a Mediobanca e d’intesa con i Sensi starebbero definendo tutti i termini del percorso per procedere alla cessione della squadra giallorossa. Non è un compito agevole perchè le parti tirano l’acqua dalla propria parte. La banca vorrebbe regole precise e tassative a partire dal presso base dell’asta con l’automatismo di procedere alla vendita al raggiungimento di questo valore. Per meglio dire, se il prezzo di partenza fosse 200 milioni e arrivasse un’offerta vera pari a questa somma, il meccanismo che vorrebbe introdurre piazza Cordusio prevede che in assenza di un’altra offerta migliore, la Roma venisse venduta. I Sensi punterebbero a prevedere meno rigidità anche rispetto ai tempi dell’operazione. Che per Unicredit restano fissati entro luglio.

E poi c’è il capitolo dello sconto sui debiti residui che coinvolge anche anche Mps: tra il prezzo dell’offerta ricevuta e girata alle banche come acconto e i debiti residui, i Sensi vorrebbero uno sconto consistente. Quanto? Si sta negoziando, oppure se lo ”stralcio” non fosse quanto quello immaginato dalla famiglia, si vorrebbe prevedere un termine molto più lungo per il saldo. Il negoziato è complesso ma il tempo è ristretto. In questa nuova partita della Roma riparte il conto alla rovescia, questa sembra essere l’ultima volta.

fonte: ILMESSAGGERO.IT

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