Rassegna stampa – La Repubblica torna sul caos “piscine” del Mondiale di nuoto
Piscine "in rosso", lite tra Bertolaso e Federnuoto
In un mercoledì per lui durissimo, travolto da intercettazioni hard e accuse di corruzione, Guido Bertolaso sottosegretario alla Protezione civile ha preso in mano il grande guaio delle piscine pubbliche dei Mondiali di nuoto: nove vasche non finite in tre zone della città e prive di risorse per saldare ciò che già si è costruito. Per dire la loro importanza, la "questione piscine" è sulla scrivania di Gianni Letta. Lo scorso mercoledì 17 febbraio Bertolaso ha certificato che il debito per i tre impianti pubblici – Ostia, Pietralata e Valco San Paolo – era di 12,7 milioni di euro.
E che solo Ostia ha prodotto un rosso di 9,423 milioni. Quindi, è passato a verificare chi avrebbe potuto onorare il debito con le società costruttrici, in particolare la "Marziali" di Mostacciano che, capofila del cantiere di Ostia, oggi rischia la tenuta dell´azienda. Il sottosegretario alla Protezione civile ha registrato come alle promesse fatte dal ministero delle Infrastrutture e dal Comune di Roma il 14 gennaio, non sono seguiti impegni formali. Quindi, ricordando la delibera comunale 85 del 2007 e una nota della Federnuoto del 18 luglio 2009, ha indicato nella Federazione di Paolo Barelli la struttura che dovrebbe impegnarsi a pagare i costruttori. Bertolaso ha comunicato tutto a Gianni Letta, ai ministri Tremonti e Matteoli, al sindaco di Roma Alemanno, a Giovanni Malagò e allo stesso Barelli.
Sulla questione di chi paga per i lavori alle piscine pubbliche si era già aperta una lotta serrata tra gli ex di Alleanza nazionale – i deputati Rampelli e Marsilio, il presidente della commissione Sport in Comune, Federico Mollicone – e lo stesso Barelli. Di più, è nata una causa civile tra la Fin e il costruttore, che per tutelare il suo credito aveva preso "in ostaggio" le tre piscine di Ostia e poi, su indicazione di un giudice, le ha dovute liberare. Tutti contro Barelli, insomma. Pezzi della maggioranza in Comune (non Alemanno) e compagni di partito, il Coni, l´opposizione, Malagò, Letta, i costruttori. Ora anche Guido Bertolaso.
Va ricordato che Barelli, senatore del Pdl, nella lettera dell´estate 2009 si impegnava a pagare le «somme correnti» necessarie per completare Ostia «con un mutuo a quindici anni». Ma la Federazione oggi non accetta l´impostazione di Bertolaso, e ha subito risposto alla Protezione civile: non è colpa nostra se tre impianti che dovevano costare 26,5 milioni oggi ne costano 60. Quindi, ha indicato a sua volta una nota del commissario straordinario Claudio Rinaldi che – il 30 aprile 2009 – avrebbe assegnato la gestione delle piscine alla Fin lasciando i costi al Comune. Quella lettera è già stata oggetto di denuncia da parte del Comitato 2013 di Ostia: un commissario non può sovvertire una delibera della Giunta comunale. E poi, più volte, lo stesso Rinaldi ha lamentato che la Federnuoto abbia contribuito a far lievitare le spese delle piscine pubbliche.
Grazie al decreto Milleproproghe, ora la Protezione civile ha in mano 8 milioni di euro per i Mondiali di nuoto. Bertolaso deve decidere dove impiegarli: servono soldi sia per le piscine non finite che per il comitato "Roma 2009".
fonte: La Repubblica.it
Focus di Repubblica.it sul tema delle piscine (i cui costi sono lievitati) destinate al Mondiale di nuoto.
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