Rassegna stampa – La situazione del polo di Ostia post Mondiale di nuoto
fonte: LA REPUBBLICA
Piscine mondiali a Ostia, ancora polemiche
Il Campidoglio le affitta a 1.800 euro
La prima battaglia sulle macerie del polo acquatico di Ostia – tre piscine di cui una olimpionica open e due al coperto, 79 stanze di foresteria di cui solo dieci costruite, un costo fin qui di 30 milioni di euro contro i 9 previsti nel 2007, nessuna attività pubblica ad oggi organizzata all´interno – l´ha vinta la Federazione italiana nuoto guidata dal senatore del Pdl, Paolo Barelli. Che può passare a gestire la struttura pagando un "canone sociale" da 1.830 euro il mese.
Una prima sentenza del tribunale civile di Ostia gli ha appena consegnato le chiavi dell´impianto mentre la seconda udienza, che avrebbe dovuto portare a sentenza la questione, è andata deserta per assenza del giudice. Il commissario straordinario della defunta "Roma 2009", poi, nei primi giorni di gennaio ha ribadito l´assegnazione alla Fin. Gli ex An anti-Barelli, tra cui il presidente della commissione Sport del Comune, Federico Mollicone, devono abbassare la guardia rispetto al futuro dell´impianto pubblico. «A fine mese contiamo di aprire la struttura», assicura adesso il presidente-senatore. Ma è solo l´ultima data di questi "mondiali di nuoto" che non hanno – prima, durante e dopo l´evento – rispettato nulla.
Aprire il polo di Ostia per farne che? E a che prezzi? Si scopre, appunto, che la Federnuoto dallo scorso 21 settembre, ben prima del contenzioso aperto per la gestione dell´impianto, ha ottenuto dal Comune dell´amico Alemanno il "canone sociale", che garantisce un abbattimento del 90 per cento dell´affitto di mercato. Con questo ipersconto la Fin può pagare per le tre vasche di Ostia solo 22 mila euro l´anno, 1.830 euro il mese. Una locazione stracciata tenendo conto dei costi dell´opera (per la quale la Fin non ha sborsato un euro nonostante le indicazioni della delibera 85) e dei suoi volumi (il polo si allarga su quasi 5 ettari di territorio). A carico del gestore ci sono, va detto, i costi delle utenze, tra cui l´oneroso riscaldamento.
Il Cogisco, l´ente che raduna i gestori degli impianti sportivi comunali, definisce l´affitto del polo di Ostia «decisamente basso» e fa notare come sia difficile tenere insieme – nello stesso impianto – un´attività federale di alto livello (allenamenti e gare per le nazionali di pallanuoto e nuoto sincronizzato) e la gestione sociale, che giustifica, appunto, il canone abbattuto. «Assicuro che i costi delle piscine non saranno facilmente sostenibili», dice Barelli. Di certo, il regolamento comunale lo obbliga, ora, a dare l´impianto gratis per venti giorni l´anno al XIII Municipio e ad organizzare corsi nuoto a tariffe comunali, in media 48 euro il mese.
Restano irrisolte tre questioni: il regolamento comunale prevede l´assegnazione a una realtà privata (quale è la Federnuoto) di un solo impianto pubblico mentre la Fin si candida a gestire anche Valco San Paolo e Pietralata. Tutte e tre le strutture, sei mesi dopo la fine dei mondiali di nuoto, sono chiuse. E c´è un costruttore, ad Ostia, che ha fin qui affrontato spese vive per 9 milioni di euro e non sa se sarà pagato.
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