Rassegna stampa – “Luca Marin: sognando Beckham” (Max)
Per Metello Savino, il suo procuratore, è semplicemente «cazzutissimo». Alberto Castagnetti, ct della nazionale di nuoto, se la cava invece con una battuta: «Quando imparerà a nuotare, Luca raggiungerà risultati sorprendenti. Phelps ha già annusato l’aria, per questo ha rinunciato ai 400 misti (per i mondiali di nuoto di Roma2009, nda)», dice. Scherza, ma non troppo… Intanto, Luca Marin ha già fatto notizia per essere il primo nuotatore italiano ad avere un management: «Io penso a nuotare, loro alla mia immagine, a cercare gli sponsor e gli eventi adatti», dice il ventiduenne siciliano che da tre anni si allena e vive a Verona.
Business is business anche nello sport e, dopo calcio e motori, ora tocca al nuoto. In America un campionissimo come Michael Phelps si è messo anche a fare il manager (gestisce impianti e attività sportive), da noi Luca fa da apripista: ha un manager personale, un allenatore, una delle maggiori agenzie di moda e pubblicità a curargli l’immagine e un uffico stampa, lo stesso di Michelle Hunziker.
Dentro e fuori dall’acqua Luca Marin è un personaggio. Lo definiscono “schiacciato” ma a osservarlo bene, non ha l’aria di sentirsi tale. Bello è bello, esattamente come lo vedete in queste pagine: nessuna meraviglia se fa strage di nuotatrici…
Non hai l’aria di quello schiacciato…
«Lo sono stato, ma adesso è acqua passata. Colpa della storia con Laure Manaudou: tutto è andato bene fino a quando ci siamo lasciati. A quel punto c’è stata l’asfissiante presenza mediatica, poi è scoppiata la questione delle foto osè. Fu un momento doloroso: ero innocente e la gente pensava il contrario. Fossimo stati due sconosciuti, a chi poteva fregare della nostra rottura e delle foto? Non eravamo noi a cercare la stampa, ma i giornalisti a seguirci».
Che cosa pensi quando ti senti definire “il fidanzato delle nuotatrici”?
«Da quello che è successo ho imparato una cosa: voglio solo pensare a nuotare e lasciare a chi è competente il compito di curare la mia immagine e il business. Per questo ho deciso di cercare un management a cui affidarmi».
Il tuo allenatore dice che hai grande sex appeal e che sei uno “alla Valentino Rossi”. Dice anche che piaci e che devi essere trattato da personaggio. Perché lo sei…
«Dice anche: “quello che non ti uccide, ti fortifica”. Fino allo scorso gennaio non c’ero con la testa. Mi definivano “il fidanzato di” e nei momenti peggiori anch’io mi sono sentito tale. Il quinto posto alle Olimpiadi è stato come un oro».
In che cosa sei cambiato?
«Mi sento più forte, psicologicamente più sicuro. Ora ho cambiato team, punto a Londra 2012, ma ancora prima ai Mondiali di Roma del 2009. E ho anche una nuova fidanzata».
È vero che stare con Federica (Pellegrini, ndr) ti fa sentire sereno? Nessun contrasto tra voi? Lei a Pechino l’oro l’ha vinto…
«Nessuna rivalità, nessuna tensione: la vita di coppia inevitabilmente ti rasserena. Con Federica ci conosciamo dal 2001, siamo stati amici e poi… Ci siamo messi insieme 5, 6 mesi dopo la fine della mia storia con Laure. Mi ha regalato un cane vero, Carlo, mica un peluche».
Come reagite quando vi vedete sui giornali? Come vivete la vostra popolarità?
«Sorrido e mi chiedo: “come hanno fatto? Chi li ha visti?”. Le paparazzate, come quelle alle Seychelles o quelle a Gardaland per il mio compleanno, io le scopro solo sui giornali. Comunque, quando mi sento depresso e ho qualche problema, chiamo i miei genitori».
È rarissimo trovare notizie su di te, prima dell’affaire Manaudou intendo…
«Sono di Vittoria, in Sicilia. Ho iniziato a nuotare a sette anni per problemi di scogliosi nella piscina del Tennis Club. Sono rimasto lì fino ai 20 anni».
Nei film sui giovani sportivi, il messaggio è: una vita di sacrifici, rivalità e claustrofobia, perché gli allenamenti impediscono una vita da adolescente normale. Ti ci ritrovi?
«Ho ancora amici a Vittoria, e sono quelli con cui facevo nuoto. A 14 anni ti senti un po’ “prigioniero”: gli allenamenti ti assorbono, non riesci a frequentare la scuola e gli amici come vorresti. Poi però cresci, arrivano le soddisfazioni e non senti la mancanza di niente. Il nuoto ti prende completamente: noi ci alziamo, ci alleniamo, riposiamo, mangiamo, ci alleniamo, ci riposiamo, mangiamo e la sera non usciamo. Io mi alleno dalle 8 alle 10.30 e dalle 15 alle 17, tutti i giorni. Il sabato nuoto solo la mattina, ma faccio palestra tre volte a settimana. Sono riuscito ad andare alla scuola statale fino alla terza superiore: poi sono passato al paritario. La rivalità? Normale che ci sia, nei giusti limiti».
Che cosa pensi vedendo i tuoi coetanei che protestano per le strade?
«Sono dalla parte degli studenti, ma non riesco a vedermi al loro posto. Anche se un giorno anch’io mi iscriverò all’università, magari dopo i Mondiali».
Hai dichiarato di voler fare “il personaggio” da grande: è vero?
«Sì, perché mi piacciono il cinema e la tv. Gli esempi poi non mi mancano: Bud Spencer è stato il primo italiano a scendere sotto il minuto nei 100 stile libero. Anche Raoul Bova ha fatto nuoto».
Montano, Rosolino, Magnani, Tumiotto… Ti ci vedi in tv?
«Perché no?! Aspetto proposte, per decidere. Ammiro Phelps come campione e Del Piero come atleta e come persona. Ma il mio idolo è David Beckham: un grande sportivo ma anche un personaggio da copertina».
Anche Laure, che gira con l’aereo privato, è “la sportiva mediatica”…
«Diciamo che tutti nello sport avevano un manager. Ora ce l’ho anch’io».
Victoria Beckham avrebbe chiesto a Carolina Kostner di insegnare pattinaggio ai figli: se ti chiedesse di farli nuotare?
«Direi di sì».
Cosa fai quando sei libero e non stai con Federica?
«Ascolto musica: mi piace tutta tranne la classica e sull’iPod avrò 3-4.000 canzoni. Non sono su Facebook, ma chatto su Messengers con i miei amici di Vittoria. In tv guardavo L’Isola, adesso i film: mi piacciono Will Smith e Uma Thurman e il mio film preferito è Hitch».
Quello in cui Will Smith è un seduttore professionista… Ti senti tale?
«Sono molto vanitoso e infatti sul set di Max mi sono divertito da pazzi! Sono un ariete: vanitoso, orgoglioso, entusiasta e abbastanza testardo».
Una donna ti seduce di più in costume olimpionico, minigonna o jeans?
«Non è importante: una donna può essere elegante anche con uno straccio. A me piacciono gli occhi, sono la prima cosa che guardo».
Luca Marin: sognando Beckham
Vince in piscina, fa strage di cuori… il campione di nuoto è diventato una star. E vuole anche cinema e tv: «Come David, un campione da copertina» – dal mensile Max
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