Sulla ROMA spira vento d’oriente. Dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni, infatti, si fa sempre più concreto l’interesse del fondo arabo Aabar per l’acquisizione dell’intero pacchetto della società giallorossa. Il presidente di AABAR è Khadem Al-Qubaisi e fa capo al fondo sovrano di Abu Dhabi. Aabar già detiene il 4,99% delle azioni di Unicredit (circa un miliardo e mezzo di euro) e dispone di un tesoro pari a 250 miliardi.
La conferma del forte interesse da parte del fondo arabo arriva dalla lontana Singapore e più specificatamente da una banca d’affari giapponese che ha acquisito nel 2008 le attività asiatiche della banca americana Lehman Brothers. Molti ex banchieri della Lehman, infatti sono ora sparsi nelle varie banche d’investimento nel mondo, tra cui Rothschild (che ha il mandato a vendere della società giallorossa) e hanno confermato l’esistenza di un dossier presentato in questi giorni dal fondo Aabar.
Il primo meeting ufficiale fra la banca Rothschild e i vertici del fondo arabo dovrebbe avere luogo a Londra per fine agosto. Nella speranza di chiudere tutto entro fine anno. Alla Rothshild però sono arrivate anche altre manifestazioni di interesse. Un intermediario avrebbe infatti richiesto informazioni sull’As Roma per conto di clienti russi. Più nello specifico da parte della Gazprom da poco partner della Stella Rossa Belgrado, oltre che ormai da anni dello Schalke’04. I rapporti tra ENI ed il colosso russo di idrocarburi potrebbero invogliare Gazprom ad una discesa in Italia per promuovere il proprio brand in vista di future possibili acquisizioni di rami di aziende italiane. Come Italpetroli. Quello che è certo è che di fronte a certe cifre (si parla di oltre 160 milioni) gli imprenditori romani non potrebbero fare molto. L’offerta di Francesco Angelini (che acquisirebbe il 50% del pacchetto ora e l’altro 50% entro il 2012) resta la più concreta del panorama nazionale, ma l’interesse della Banca ROTHSCHILD è di vendere tutto e subito. E ovviamente alla cifra più alta. Anche per questo l’offerta della famiglia ANGELUCCI (circa 100 milioni) non sembra adeguata al tipo di investimento richiesto.

fonte: LEGGOL’analisi del quotidiano “free-press” sul caso AABAR-ASROMA.