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Real Madrid: il nuovo Santiago Bernabeu sara’ sponsorizzato dal fondo emiratino IPIC

In una prima fase lo storico stadio delle Merengues verrà ribattezzato Abu Dhabi Bernabeu, o, in alternativa, verrà utilizzato il nome della compagnia petrolifera Cepsa, di proprietà dello stesso fondo arabo, controllato al 100 per cento dalla famiglia reale. 

Attraverso questa sponsorizzazione gli spagnoli finanzieranno la ristrutturazione dell’impianto (il “Nuevo Santiago Bernabeu” sarà realizzato da un pool di aziende riunite sotto la sigla Gmp Architekten/L35/Riba). Verrà lanciato un nuovo concetto di intrattenimento, con la multimedialità a guidare l’intera strategia di rinnovamento del club; oltre a negozi, ristoranti di tendenza e punti- verde per vivere l’atmosfera della gara in completo relax. 

Unici ostacoli sono l’assemblea dei soci-tifosi, che contesta il presidente Florentino Perez, per aver trasformato il Real Madrid in una vera e propria bottega di affari personali, e l’associazione “Plataforma civica de vecinos del Bernabeu”, contraria alla realizzazione di nuove opere in una zona urbana già congestionata. 


Il club, legato allo sponsor di maglia arabo Fly Emirates, per 30 milioni di euro annui, ha stretto, di recente, un sodalizio con la National bank of Abu Dhabi, che diventerà partner finanziario dell’intera iniziativa. 

La società di calcio iberica ha annunciato, nelle ultime settimane, i dati economici definitivi relativi alla stagione 2013/14. Sfondato il tetto dei 603,9 milioni di euro, con un incremento vicino all’11 per cento e un utile lordo di 48,2 milioni. I ricavi da stadio, senza considerare il nuovo accordo con IPIC, ammontano a 140,6 milioni di euro (rappresentano il 25,4 per cento delle entrate complessive). Nella scorsa stagione il Tour del Bernabeu, per esempio, ha generato più di 800 mila visitatori e nel nuovo impianto si stima di superare il milione di tagliandi. 

La crescita di questa forma di introiti sta liberando il club dalla “dipendenza” da diritti televisivi (162,6 milioni e un peso del 29,6 per cento sui ricavi operativi). 

La terza più importante voce di entrate (i ricavi commerciali) infine sono pari a 174,6 milioni, con una incidenza del 31,7 per cento. 

Dal prossimo bilancio i diritti tv saranno solo una parte del business del Real Madrid, ma non quella predominante. L’esatto opposto di ciò che avviene in Italia, dove questa forma di contratti pesa, in media, per il 65 per cento. 

Notizie positive anche sul piano dell’indebitamento finanziario netto. Si è ridotto del 21 per cento (circa 72 milioni contro i 91 milioni del 2012/13). La diminuzione è stata di 19 milioni di euro. Un risultato in linea con il progetto Uefa del Fair play finanziario, a conferma di un cambio di rotta radicale rispetto anche al bilancio, non troppo lontano, del 30 giugno 2011, quando l’indebitamento finanziario era stato di 170 milioni di euro. 

Diminuiscono, inoltre, i debiti verso banche (91,2 milioni contro i 115,5 del 2012/13) ed aumentano, invece, le disponibilità liquide: 173,9 milioni di euro (un anno fa erano 155,6 milioni). Entrate da reinvestire sul calciomercato o sulle spese cosiddette “nobili”, come appunto il riammodernamento dello stadio. 

(da Il Corriere dello Sport) – Manca solo la firma sull’accordo più ricco nella storia delle titolazioni di impianti sportivi. Un’operazione economica di 500 milioni di euro (circa 25 milioni a stagione), che vedrà coinvolti, nei prossimi 20 anni, il Real Madrid e il fondo d’investimento IPIC (International Petroleum Investment Company), con sede ad Abu Dhabi. Il precedente record è di Time Warner cable, che, dal 2012, firma, per 21,9 milioni di euro a stagione, il Madison Square Garden di New York.

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Marcel Vulpis

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