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Referee Cam Lega Pro: quando la toppa è peggio del buco…
(di Marcel Vulpis) – Nei giorni scorsi, in pompa magna, in concomitanza di un’assemblea elettiva (in quel di Firenze), e alla presenza anche del presidente della LND Giancarlo Abete, i vertici politici/manageriali della Lega Pro hanno annunciato agli associati (presenti) una serie di importanti novità tecnologiche che avrebbero interessato le loro gare future.
Tra queste quella più avveniristica era l’introduzione di una “Referee Cam“, così come avviene nel rugby a livello internazionale o nel basket di Serie A (su spinta del presidente Umberto Gandini – n.1 della LBA), per vivere in diretta, dal campo, l’emozione di una partita.
Noi di Sporteconomy abbiamo ripreso la notizia, perchè era chiaramente un’importante novità. Un nuovo punto di vista nel racconto della partita. E su questo l’attuale presidente della Lega Pro, l’ex giornalista Sky Sport Matteo Marani (nonchè presidente del Museo del Calcio della FIGC a Coverciano), già l’anno scorso, in occasione dell’assemblea che lo avrebbe portato ad essere eletto, era stato molto chiaro: “Proporrò un modo nuovo di raccontare il calcio di Serie C“. Come non credergli vista la sua provenienza giornalistica e visto che, dopo Federico Buffa e Paolo Condò, era una delle voci di Sky nella creazione di storie dedicate al calcio e non solo.
Forse in questo caso si è spinto un pò troppo avanti, ma sarà stato sicuramente per la voglia di fare e/o di andare oltre anche i propri limiti esperienziali (visto che, fino ad oggi, non si era mai misurato sul terreno dello sports management).
Eh sì, perchè, dopo un comunicato in cui aveva coinvolto nei virgolettati di rito anche un vertice di Sky (Marzio Perrelli – Executive Vice President Sport), si è scoperto, con grande stupore di tutti, che questa innovazione non aveva però ricevuto l’autorizzazione dall’IFAB (l’organo internazionale che ha il potere di stabilire qualsiasi modifica e innovazione delle regole del calcio a livello internazionale e nazionale, vincolando alla loro osservanza tutte le federazioni). Tant’è che da Zurigo, appena 24 ore dopo il trionfale annuncio lanciato a Firenze proprio dal presidente della Lega Pro, Matteo Marani, la stessa istituzione ha bloccato l’introduzione della “Referee Cam” per le partite di calcio di Serie C.
«Ci sono ancora degli aspetti, non soltanto tecnici, da chiarire…Così, con un breve dispaccio di guerra“, si legge sul quotidiano La Stampa (ma la notizia del “niet” è uscita un pò ovunque ad essere sinceri), “in appena due righe“, l’IFAB (l’acronimo sta per (International Fottoball Association Board) ha rispedito al mittente l’idea di Marani & company.
Chiaramente la “frittata”, sia in ambito nazionale (non vi raccontiamo poi i commenti che stanno girando nel mondo del calcio su questo “caso” incredibile), sia a livello internazionale, era stata fatta e non si poteva tornare indietro.
Ma torniamo ai fatti. Il “buon senso” (questo sconosciuto) avrebbe voluto che i funzionari coinvolti nella procedura in esame, prima di dare il via libera al presidente per le comunicazioni del caso, fossero stati sicuri, al mille per mille, di aver deliverato tutto. Solo dopo avrei fatto partire il comunicato stampa e/o la campagna di comunicazione a supporto di questa idea.
In sintesi, quella che doveva o poteva essere una bella iniziativa di comunicazione si è trasformata in una vero e proprio flop mediatico.
Ma Marani, bisogna dirlo, è corso subito ai ripari (non si capisce al momento se per una sua scelta o se, ancora una volta, consigliato dai suoi più fedeli collaboratori) e per far vedere di essere, a prescindere, dalla parte del giusto, cosa ha deciso di fare secondo voi?
Nel pre gara di Cesena-Pineto, gli arbitri, comunque, sono entrati in campo con la referee cam (poi tolta immediatamente prima del fischio d’inizio perchè non autorizzata appunto dall’IFAB) e hanno fatto sentire solo il “saluto” tra i capitani e poco altro. Della serie: vorrei ma non posso (visto il no della IFAB).
Il problema vero, tornando seriamente a ragionare, è che ci troviamo di fronte al classico caso, dove “la toppa è peggio del buco”. Un secondo errore che si aggiunge ad un primo (madre chiaramente del secondo).
In altri mercati o Leghe professionistiche straniere, il responsabile o i responsabili di questa débacle per molto meno, credetemi, sarebbero già a casa.
Prenderà il presidente Marani questa decisione o tutto finirà, come al solito in Italia, nel dimenticatoio?
Fermo restando che, sempre nelle organizzazioni complesse, e la Lega Pro lo è (sia per numero di dipendenti, sia per il “valore della produzione”, sia per la qualità degli stipendi erogati ai ruoli apicali della struttura), gli errori dei sottoposti sono, comunque, direttamente collegati a chi guida l’organizzazione stessa: ergo il Presidente di turno. E’ il bello o il brutto di essere il leader di una organizzazione appunto complessa. Sul tema specifico (riferito alla Lega Pro), però, non ho più altro da dire. Tutta la storia credo che alla fine, purtroppo, si commenti da sola.
Si continua a parlare di “industria del calcio”, ma siamo poi così convinti che lo sia anche alla luce di queste incredibili storie appena commentate?
Una cosa è certa: in un altro sport (il basket) c’è un presidente che vi è riuscito (proprio sul tema della Referee Cam), al primo colpo, senza tanti squilli di tromba, con una comunicazione pulita e mai trionfalistica, ottenendo tutte le autorizzazioni preventive e riuscendo soprattutto a metterla a terra: si chiama Umberto Gandini (n.1 della LBA – nella foto sopra). Un vero presidente-manager, secondo me, che ha fatto dell’umiltà, tra l’altro, un segno distintivo del suo percorso profesisonale. Bravo Presidente. A te vanno i miei più sinceri complimenti! Te li meriti!
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