Renzi (Governo): L’Italia ha finalmente svoltato, periodaccio per i gufi
E’ un Renzi quasi adrenalinico (dopo la trasferta newyorkese dove ha seguito la vittoria di Flavia Pennetta agli US Open) quello che oggi ha rilasciato sulla sua ENews una serie di dichiarazioni che faranno discutere gli addetti ai lavori: “L’Italia ha finalmente svoltato. Non siamo piu’ il problema economico dell’Europa, non siamo piu’ la minaccia finanziaria del mondo. E dopo anni di segno meno crescono tutti gli indicatori. E’ davvero un periodaccio per i nostri amici gufi abituati a roboanti comunicati stampa dopo ogni dato Istat e oggi comprensibilmente sono piu’ sobri nelle loro dichiarazioni”.
Lo dice Matteo Renzi nella sua newsletter “Enews”. “Cresce il Pil – sostiene – e siamo felicemente costretti a rivederlo al rialzo. Crescono i consumi e sono felice che gli studi della banca d’Italia e della Bocconi dimostrino che gli 80 euro non solo siano stati una misura di giustizia sociale ma abbiano anche funzionato. Cresce il turismo, a doppia cifra specie al sud. Cresce l’export (e non e’ solo una questione di dollaro forte: in USA l’export italiano cresce del doppio della crescita dei Paesi dell’eurozona). Crescono soprattutto gli occupati: cresce il numero di quelli che lavorano, ma cresce anche il numero di chi ha un lavoro stabile, segno che il JobsAct ha dato qualche diritto in piu’, altro che precarizzazione. Cresce la produzione industriale, crescono le aspettative degli industriali, crescono i mutui, i pagamenti con bancomat e carte di credito, gli incassi che vengono dall’evasione, bene. Si puo’ fare sempre di più e siamo qui per questo, ma ciò che va sottolineato come cruciale è che soprattutto cresce la fiducia della nostra gente. L’Italia ci crede. L’Italia sa che questa è la volta buona. E se finalmente riusciamo a dare fiducia al risparmiatore, al consumatore e – lasciatemelo dire – soprattutto al cittadino, allora le cose cambiano davvero. Perché ciò che ha bloccato l’Italia è stata soprattutto l’incertezza. Abbiamo il risparmio privato piu’ alto dell’Occidente, una montagna di denari fermi e immobilizzati dalla mancanza di prospettiva. Proseguire sul cammino delle riforme e abbassare le tasse, allora, non sono semplicemente un obiettivo di dignita’ politica e sociale al quale non rinuncerei per nulla al mondo, ma sono anche, puo’ sembrare paradossale ma non lo è, la precondizione per la ripresa economica”.
“Promettere di abbassare le tasse – ammonisce – e’ un ritornello di tutti (o quasi) i politici. Noi lo stiamo semplicemente facendo. E lo facciamo anche perche’ pensiamo che poter contare su un fisco meno oppressivo e’ lo strumento che abbiamo per restituire liberta’ di impresa e investimento agli italiani. Ho accettato di formare il Governo, intervenendo a legislatura in corso quando il cammino di questa legislatura sembrava spacciato e l’Italia politica sembrava ferma nella palude, per tentare l’elettroshock e far ripartire il motore del Paese. Adesso che l’Italia ha svoltato, ora e’ il momento di insistere: tranquillità, fiducia, credibilità. C’e’ un’altra Italia. E non e’ piu’ il problema del mondo“.
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