Formazione&Convegni

Ricerche – Gli effetti della crisi sulle sponsorship tecniche

I budget a disposizione degli sponsor diminuiscono, ma le società sportive contraggono sempre più accordi di partnership. Questo, che all’apparenza sembra un paradosso, è uno dei primi strumenti di reazione che i club hanno adottato per non veder troppo diminuita la raccolta di sponsorizzazioni rispetto le stagioni precedenti: i nuovi contratti sono infatti di portata economica inferiore rispetto al passato.

Il risultato di questo fatto è che le 138 società sportive prese in esame dal Focus hanno raccolto 4.853 sponsorizzazioni, per una media di 35,2 sponsor a testa. Il “basso” numero di sponsor delle società di calcio (32,1 contro i 40,7 del basket o 43,2 del volley), si spiega con un più elevato livello qualitativo delle sponsorizzazioni stesse.
         
Se valutiamo i rapporti di title sponsorship (o jersey sponsorship per i club di calcio dove non è permessa la titolazione) è evidente la rivoluzione dei settori merceologici interessati, con la discesa per la prima volta nella storia delle aziende di largo consumo dal vertice degli sponsor più presenti e munifici in favore delle banche e le assicurazioni, giunte ad occupare quasi il 25% del mercato complessivo. “Poiché anche questa situazione è figlia dell’attuale crisi economica – commenta Roberto Ghiretti, presidente di Studio Ghiretti – è plausibile che gli storici marchi di food & beverage con la ripresa tornino ad investire significativamente, riprendendosi la leadership”.

Le aziende sembrano aver preso coscienza del valore dello sport come strumento di radicamento territoriale: aumentano le sponsorizzazioni che tendono a privilegiare l’investimento nella città o nella provincia di riferimento. “Questo trend è ben più che un semplice approccio localistico – sostiene Ghiretti, principale assertore, divulgatore e promotore di questa tendenza come approccio culturale- è anzi un più maturo e complesso percorso che gli sponsor stanno sviluppando nell’investimento: da un lato si accreditano fortemente nel luogo di origine e/o appartenenza, dall’altro usano questa iniziativa in comunicazione, valorizzandola verso gli stakeholders nazionali”.

Il confronto con lo scenario del 1999 è emblematico: 10 stagioni fa le aziende locali che facevano da sponsor alle società sportive erano il 60.2% mentre oggi sono cresciute al 75%. Il dato sale addirittura all’85% se si considera il rugby ed al 78% col volley. L’unico sport, come prevedibile, in controtendenza è il calcio, dove il 29% delle aziende sono nazionali, ovvero non hanno radicamento sul territorio della squadra sponsorizzata.

fonte: Elaborazione dati Centro Studi Ghiretti

Sono diversi gli effetti che la crisi economica in atto sta producendo nel mondo dello sport d’eccellenza. Studio Ghiretti ne ha isolati tre e inseriti in una ricerca dedicata ai principali campionati italiani di calcio, basket, volley e rugby. (nella foto Roberto Ghiretti, presidente dell’omonimo studio parmense).

Previous post

Calcio estero - Ancelotti vuole Ribery

Next post

Calciomercato - Cavani resta in rosanero

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *