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Ripartire dalla Serie B Il calcio italiano cerca nuovi talenti. Premiare gli esempi virtuosi con maggiori risorse

C’è un campionato, quello della Serie BKT, che cerca di invertire la rotta sul numero di stranieri che ha in campo, uno dei attori determinanti, secondo gli addetti ai lavori, della mancata qualificazione ai Mondiali del Qatar del 2022.

I dati, presentati oggi sul quotidiano Corriere dello Sport parlano di sempre più stranieri e risulta molto più difficile cercare ragazzi italiani da far crescere: in base ai dati del CIES, l’Osservatorio del calcio, solamente Empoli e Genoa riescono a mantenere la percentuale di stranieri presenti in rosa al di sotto del 50% in Serie A. Allargando poi l’analisi al Primavera”, gli stranieri presenti salgono addirittura al 70%. Da questo punto di vista, la Serie B rappresenta un’eccezione e l’opportunità di cui si parlava per ripartire.

Il secondo campionato professionistico italiano prova faticosamente a invertire la rotta. Nonostante un insieme di problemi che la Serie B ha dovuto ereditare da più parti, la 2a lega professionistica italiana, si fa portavoce e promotrice del “Rinascimento azzurro, con il Presidente Mauro Balata (nella foto in primo piano) schierato in prima linea.

Prendiamo ad esempio l’ossatura dell’ Under 21 del CT Paolo Nicolato. Infatti, la metà dei convocati milita nel campionato cadetto grazie al lavoro svolto dalle associate e i nomi su cui puntare per il futuro sono numerosi e tutti da scoprire. Partendo dalle novità più recenti, si pensi a Cambiaghi del Pordenone e a Gaetano della Cremonese: in particolare, i grigiorossi capilista, guidati da Fabio Pecchia, hanno messo in vetrina profili di assoluto valore come il portiere Carnesecchi, il difensore Okoli, il centrocampista Fagioli, calciatori, tra l’altro, inseriti nell’ultimo stage a Coverciano con la Nazionale maggiore.

Quindi, il Pisa con Lorenzo Lucca, la Spal con Colombo ed Esposito, la Reggina con Cortinovis e Turati, il Crotone con Canestrelli e Mulattieri, il portiere del Lecce Plizzari, Pirola del Monza, Florenzi del Cosenza.

Dalla Lega Serie B è stato chiesto più volte che questo impegno fosse maggiormente riconosciuto dal sistema, non è semplice infatti per le società di B scommettere su prospetti e lavorare per il futuro del calcio italiano (un calciatore su quattro in B è italiano 25,50% del totale e, soprattutto, nato dopo il 2000).

Il Benevento è la società con la percentuale più elevata di Under 21 italiani (circa il 40,5% dei suoi tesserati), mentre Crotone, L.R. Vicenza e Lecce contano nelle rispettive “rose” 20, 19 e 18 elementi.

In termini di minuti giocati, la Cremonese guida anche questa classifica, a dimostrazione che vi è un ritorno concreto se si investe correttamente sui giovani italiani. Se il dato medio di utilizzo di under 21 azzurri in B è pari al 7,65%, i “grigiorossi” del Presidente Arvedi possono vantare il 26,85% dei minuti totali disputati dalla squadra. A seguire la Spal dell’avvocato americano Joe Tacopina con il 17,68%, quindi il Pordenone (16,41%), il Crotone (14,90%), la Reggina (11,34%) e l’Alessandria (11,13%).

Restringendo ulteriormente l’analisi a partire dal 2022, si può notare un lieve aumento in termini percentuali dei giovani impiegati (7,87%) con la Cremonese ancora una volta in testa per minuti giocati dai suoi baby talenti (28,11%).

In più, i ragazzi che popolano il campionato di Serie B portano in dote un bottino di gol di tutto rispetto: alla 30a giornata, gli under 21 italiani sono arrivati a 48 gol dei 757 realizzati. Per cui, il patrimonio calcistico nazionale ha in sé tutte le carte in regola per rifiorire grazie all’enorme lavoro che la Lega Serie B porta avanti da tempo, nonostante le innumerevoli difficoltà riscontrate. Sarebbe opportuno premiare gli sforzi prodotti, con maggiori risorse a chi, come la Serie B, rappresenta il bacino dal quale attingere i campioni di domani. Solo così si può generare un circolo virtuoso fra prima e seconda divisione per valorizzare al meglio il calcio nostrano e tornare all’apice dei palcoscenici internazionali.  

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Redazione

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