Rivoluzione nuoto: al via il progetto ISL. Nasce il professionismo in vasca.
Si chiama ISL, International Swimming League, ed è considerato il debutto ufficiale del mondo del nuoto nel “professionismo” più spinto. In gara 12 team, sei europei ed altrettanti statunitensi (senza escludere la possibilità di farvi rientrare campioni della virata aussie e/o asiatici), in una stagione che andrà dal 10 agosto al 17 novembre prossimi (ogni round radunerà quattro team per volta). Superata questa fase si entrerà nella fase “playoff” con quarti, semifinali e finali. Ultimo atto (la Final Four), dal 17 al 22 dicembre, al Mandalay Bay Events Center di Las Vegas (Stati Uniti). Budget stimato tra i 15 e i 20 milioni di dollari, grazie all’interessamento del tycoon ucraino, ma con interessi sul mercato russo, il 53enne Kostantin Grigorishin (nella foto in primo piano). Si gareggerà nelle grandi città, con l’obiettivo di fare spettacolo e generare business. Per gli atleti coinvolti un prizemoney minimo di 5.3 milioni di dollari. Budget assicurato dall’imprenditore dell’Est, il cui patrimonio personale è stimato in 1.1 miliardi di dollari. La direzione generale del progetto è stata affidata ad Andrea Di Nino (preparatore/guru del nuoto), da diversi anni in giro per il mondo per “costruire” i campioni del futuro (soprattutto stranieri).
Sei team europei pronti a gareggiare: Energy Standard, Stoccarda, Roma, Marsiglia, Budapest e Londra. I sei team USA in via di definizione sono: Los Angeles, San Francisco, Atlanta, Austin, Washington DC e Phoenix. Global Ambassador dell’operazione la campionessa olimpica azzurra, Federica Pellegrini.
Problemi potrebbero arrivare soprattutto dalla FINA, l’organo di governo del nuoto mondiale, che non vedrebbe di buon occhio il professionismo di questo settore. Tant’è che si sta parlando di montepremi aumentati nella stragrande maggioranza dei grand prix del circuito “tradizionale”. Ma i campioni del nuoto mondiale non tornano indietro.
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