Punto e a Capo

“ROM-CITY”

Degrado, timore di uscire perfino di casa, mancanza di sicurezza in molte parti della città, il tutto condito con una violenza dilagante. E’ questa l’immagine di una città “borderline“, che dovrebbe essere, invece, una delle più belle metropoli del mondo. Parliamo di Roma, o meglio di “Rom-City“, forse così è meglio definire la capitale d’Italia, sotto assedio di orde di barbari senza casa. Ma lo stesso, in scala, sta avvenendo in tutti i centri urbani del nostro Paese. Due terzi della popolazione carceraria è straniera, all’interno di questo bacino più del 50% è di etnia romena. Un caso? Crediamo sinceramente di no. Fatte salve alcune eccezioni si tratta di persone che vivono spesso ai confini della civiltà e che entrano in contatto con il mondo “civile” solo per compiere atti contro le persone e il patrimonio. Poi, spesso, ci scappa anche il morto.


I nostri politici sono ormai “imballati”. Da destra e sinistra non sanno più quali pesci prendere di fronte al problema “sicurezza” in Italia. Un problema che esiste da anni, ma che solo ora inizia a diventare caro in modo bipartisan alla nostra classe di politici.. Sarà forse, perchè ci avviciniamo alle elezioni? Il caso di Giovanna Reggiani è solo il quarto di una lunga fila di omicidi, senza che politici, prefetti, magistratura e istituzioni sappiano trovare rimedi.


Ormai l’Italia è sotto assedio, con questa orda di extra-comunitari e comunitari, di diversa etnia, che decidono di sbarcare il lunario nel nostro Paese, perchè è l’unico che permette a un omicida, di restare agli arresti domiciliari in un residence fumando sigari dalla veranda (il tutto a carico, come costi, dei contribuenti). E, anche in questo caso, si tratta di un rom di etnia romena.


Il raid di ieri (erroneamente definito di “destra” da La Repubblica, visto che l’esasperazione non ha colore politico) è solo l’inizio di una escalation che potrebbe avere anche ripercussioni di vario tipo sul nostro sistema politico. C’è una insofferenza di base incredibile. Si sente e si respira nell’aria. Se Beppe Grillo per mandare a quel paese i nostri politici è riuscito a chiamare in piazza più di 300 mila persone, figuriamoci cosa potrebbe succedere se un nuovo uomo (“forte”) chiamasse  a raccolta gli italiani sul tema della sicurezza. Tra Grillo e questo nuovo “personaggio” ci sarebbe tabula rasa dell’attuale classe politica. Noi l’abbiamo capito, loro (i 945 deputati attualmente in carica), no.


Speriamo, così stemperiamo anche i toni, che dopo Rom-City non venga fuori un novello Batman o un Robin in calza maglia. Una cosa è certa: Roma fa schifo e assomiglia sempre più a Gotham City.

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Marcel Vulpis

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