Roma incorona la 27ima edizione di Oktagon, il galà degli sport da combattimento
(di Alfredo Mastropasqua) – Nei giorni scorsi, all’interno del Palazzetto dello Sport (totalmente ristrutturato e riammodernato dopo l’intervento dell’assessorato allo Sport guidato da Alessandro Onorato), Roma ha ospitato la 27ima edizione di Oktagon Tsunami, il più importante galà della scena fighting tricolore. Un evento di profilo internazionale (ideato e organizzato dal promoter lombardo Carlo Di Blasi), che ha visto salire sul ring 34 atleti, in rappresentanza di 10 diversi Paesi (inclusa l’Italia), per un totale di 3 titoli mondiali ISKA di kickboxing, 17 eventi (di cui 3 di Mixed Martial Arts), 5 Super Prestige Fight e 1 Co-Main event. Il match clou è stata la difesa della cintura dei pesi massimi messa in palio dal forte kickboxer romano Mattia Faraoni (opposto al campione romeno Danut Hurduc, proveniente da alcune delle più importanti promotion internazionali).
Al termine di 5 round, molto sofferti, l’atleta capitolino (nella foto in primo piano durante un momento del match), allenato dal maestro Manuel Raini, ha avuto la meglio sul rivale dell’Europa dell’est, nonostante un conteggio alla 2a ripresa e un infortunio alla 1a, con penalizzazione di 1 punto (da parte dei giudici) nei confronti di Hurduc. Faraoni, al termine del match (ha conquistato una vittoria per verdetto unanime), è stato immediatamente sfidato dal portoghese Bruno Suzano (esperto kickboxer proveniente dalla promotion asiatica One Championship), che, a sua volta, aveva avuto la meglio nei confronti del romeno, naturalizzato italiano, Yuri Farcas (si allena nel territorio di Chivasso), sempre nella categoria pesi massimi (all’interno dell’unico co-main event).
Ma i colpi di scena non sono finiti qui, perchè anche lo stesso Hurduc, per nulla convinto del responso finale dei giudici, ha chiesto al defender italiano il re-match. Nel frattempo, molti addetti ai lavori chiedono a Faraoni di cimentarsi a livello internazionale (in Italia, soprattutto in casa, è ormai considerato imbattibile). L’atleta della Montagnola, da tempo, sogna il debutto all’estero, e strizza l’occhio al mercato giapponese (dove ci sono importanti promotion sostenute da sponsor e network tv). Non a caso, sempre ad Oktagon Tsunami, ci sono stati due campioni nipponici (Aito Suenaga e Aito Kenda) chiamati a lottara nella parte alta della card capitolina.
Più in generale, poter vantare in cartellone la presenza del campione italiano è una garanzia di successo, a partire dalla forza dei social media, dove Faraoni vanta numeri da vera e propria star: oltre 573mila follower (con più di 324mila solo su Instagram), dove le sue “storie” ed i “reels” sono molto seguiti soprattutto dai cosiddetti “Millennials“. Nessun altro atleta di Oktagon, ad esempio, è riuscito a presentarsi con simili numeri e questo, secondo molti, è un elemento di forza nel rapporto con i potenziali sponsor.
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