Roma2024 pronta ad investire in caso di assegnazione olimpica
(di Gianni Bondini)* Oggi sotto il sole cocente dell’ora di pranzo i vertici del Coni e del Comitato per la candidatura di Roma2024 hanno messo alle corde, virtualmente (all’interno del piazzale dello stadio Flaminio), l’assente da sempre, ovvero la prima cittadina Virginia Raggi.
Sulla sindaca pentastellata assente è piovuto il censimento degli impianti sportivi capitolini, le prospettive economiche, le disponibilità degli sponsor, l’impatto ambientale e il numero di posti di lavoro che l’Olimpiade (oltre 177 mila dal 2017 al 2023) potrebbe garantire in caso di assegnazione del titolo di “host-city“. Passateci il termine, che può sembrare infantile e forse anche un po’ scorretto: una cifrona.
Ma, di questi tempi, c’è poco da scherzare: Roma è una città devastata, dopo 30 anni governi di centro-sinistra e centro-destra, senza né capo né coda. E il M5S non sembra aver capito quale direzione politica (e non solo) prendere per il presente/futuro. Praticamente di male in peggio, a voler essere anche troppo cortesi. Come si fa a rinunciare alla “dote” che il CIO porta alla nuova città olimpica dei Giochi del 2024? Parliamo di ben 1,7 miliardi di euro, destinati alla organizzazione dei Giochi. Anche questa una cifrona.
Presenti i massimi rappresenti del progetto olimpico, Giovanni Malagò (CONI), Luca di Montezemolo e Diana Bianchedi per la macchina organizzativa di Roma2024, è toccato al super tecnico, l’ingegner Francesco Romussi illustrare il censimento cucito addosso alla candidatura olimpica. Roba da primato contabile, architettonico e di recupero di realtà. Con la prospettiva, che, oltre a ricoprire le buche, a realizzare una metropolitana degna di capitali europee come Londra e Parigi, a lasciare un patrimonio abitativo notevole, a recuperare le periferie e gli impianti in disuso, come lo stesso stadio Flaminio, ci sarebbero in ballo 177 mila posti di lavoro.
Una cosa mai vista e tutto controllato e certificato da fior di magistrati, a cominciare dall’ Anticorruzione (ANAC) del giudice Raffaele Cantone, che esaminerebbe ogni appalto (pubblico) di Roma2024. Che altro di più. Ma alla sindaca Raggi delle Olimpiadi non interessa nulla e adesso è sceso in campo anche Beppe Grillo, a quale titolo? Non si sa. In modo molto semplice sul suo blog (www.beppegrillo.it) si è affidato ad un generico quanto banale “Olimpiadi? No, grazie” – il tutto condito da dati decontestualizzati, rispetto a determinati periodi storici, a firma dell’economista (secondo il M5S perché su Wikipedia c’è scritto al massimo politico, saggista e scrittore) Elio Lannutti, per noi più semplicemente numero uno di Abusdef.
Intanto le lancette dell’orologio del CIO vanno avanti inesorabili, tra un anno esatto i Giochi del 2024 saranno assegnati e non si sa neanche se il movimento 5Stelle esisterà ancora (almeno su Roma). Per ora c’è, ma non si vede. Almeno dalle parti del Foro Italico, dove dovrebbe discutere con Malagò e Montezemolo, ma ci sembra che Grillo, Raggi e i loro amici, travestiti da “incorruttibili”, che nessuno tra l’altro vuole corrompere, più che un discorso sulle Olimpiadi stiano tentando un’operazione politica per rifarsi il trucco e far vedere che loro sulle Olimpiadi non dormono…semmai latitano.
Intanto dalle parti dell’Accademia Olimpica e dei campioni circola la proposta di una presenza sulla piazza del Campidoglio per incontrare la sindaca Raggi e discutere punto per punto le sue idee. I presidenti olimpionici Mauro Checcoli e Michele Maffei sono pronti e attendono il via di Malagò.
- scrittore e giornalista sportivo romano
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