Roma2024 svela il dossier della candidatura con il duo Malagò-Montezemolo
(di Gianni Bondini) – L’Olimpiade a Roma tra otto anni non è solo un sogno ad occh aperti. E’ una realtà dei fatti messi in fila per dimostrare al Cio (che oggi ha ricevuto il dossier ufficiale), che il Comitato per la candidatura dei “due presidenti due” (Malagò-Montezemolo), come si direbbe presentando quel grande spettacolo messo in piedi al Palazzo dei Congressi dell’Eur (stamattina).
Una locazione giusta, perché anche la grande Olimpiade di Roma ’60 passò di lì.
Tanto per comiciare bene e far capire che questo di Roma 2024 è un progetto di Stato, in apertura arriva il messaggi dal Qurinale ” : La candidatura di Roma ad ospitare i Gichi Olimpici e Paralimpci una sfida che sollecita le capacità progettuali del Paese che ne mette alla prova visione, qualità e risorse. E per il successo della quale è indispensabile unità d’intenti tra istituzioni e cittadini, tra movimento sportivo e forze sociali tra espressioni della cultura e professioni…”.
Insomma per dirla “romanescamente”: “Se fa’ sur serio”. Tant’è che a dare man forte agli M&M arrivano Diana Bianchedi, campionessa olimpica, medico e coordinatrice generale della candidatura di Roma 2024, Luca Pancalli, vicepresidente del progetto olimpico e presidente dei paralimpici. Per dare un toccò di dolce esterofilia sono comparse sul palcoscenico Fiona May e la figlia Larissa.
Non inzuccheriamoci con le immagini del “Signore degli Anelli”, Juri Chechi con le vittorie veloci e inattese di Livio Berruti e Pietro Mennea, con le nostre schemitrici d’oro, Bianchedi inclusa o con i pugni d’oro di Nino Benvenuti.
Niente emozioni: Giovanni Malagò e Diana Bianchedi anno messo i fati sul tavolo. 17.000 posti di lavoro, un Viaggio Olimpico da 2,1 milioni di euro. La ‘Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino serve per introdurre la bellezza del Colosseo e dei Fori Imperiali per la candidatura capitolina. In più, tre poli sportivi (Foro Italico, Tor Vergata e Fiera di Roma) con il 70% degli impianti già pronti. Sono alcuni dei punti di forza della brochure olimpica di Roma 2024: il dossier, presentato al Palazzo dei Congressi dell’Eur e inviato al CIO.
Trasparenza con il controllo di appalti e investimenti, in questo “evviva, evviva” si va al recupero dello Stadio Flaminio (in disfacimento), del Palazzetto dello Sport (che sembra di cemento malato) e (udite, udite) Pratoni del Vivaro, nuovo-vecchio Centro Equestre Olimpico. Dopo che questa magnfica realtà sportiva è stata cannibalizzata dall’incuria e dalle scorrerie.
I cavalli non parlano, almeno non lo fano con molti umani, ma se ne fossero capaci direbbeo “graziw” magari mentre salteranno ‘ultimo ostaclo a Piazza di Siena.
Ma l’ostacolo più alto è la concorrenza “Holliwordiania” di Los Angeles e quella europea, concreta e ben equipaggiata di Parigi, ci scusino gli ungheresi, ma se sul bel Danubio blu il presidente del Cio Thomas Back preferisse ballare nel 2024 con Budapest, piuttosto che prendere a braccetto Roma “la dolce”, dovremo fargli un controllo sull’insulina se non un vero e propro test antidoping.
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