Rugby – Aloisio (ES L’Aquila) commenta lo sviluppo della palla ovale su L’Espresso
«Gli investimenti pubblicitari nel rugby assicurano un ritorno importante», dice Francesco Aloisio, il presidente dell’Easy Living L’Aquila, squadra al secondo posto in serie A. «Se vogliamo focalizzare l’attenzione sulla nostra realtà, ecco che il main sponsor che avevamo nella passata stagione, l’Infinito, si è trovato con un beneficio eccezionale a fronte di un costo modesto. Il tutto, ovviamente, certificato da una società specializzata in questo tipo di calcoli. E le cose sono andate benissimo anche per le altre forme di sponsorizzazione. Trentamila euro investiti sul nostro club, malgrado la retrocessione, hanno garantito un ritorno di circa 120.000 euro. Il rapporto migliore se l’è goduto lo sponsor principale. L’Infinito ha avuto un ritorno superiore al milione di euro. Il valore dell’Aquila e del rugby in genere sono testimoniati da un altro particolare: il nuovo sponsor principale, l’Easy Living, versa nelle nostre casse poco meno di quanto abbia fatto l’Infinito anche se non siamo più nel Super 10».
Di certo, l’immagine del rugby è positiva. La nazionale è amata da un numero crescente di italiani pur essendo reduce da un Mondiale non esaltante. Come si spiega? Probabilmente, in parecchi si sono disaffezionati al calcio e al ciclismo, sport nazionali per antonomasia, per effetto dei ripetuti scandali. Loreto Cucchiarelli, il diesse dell’Easy Living, prima esalta la forza moralizzatrice del rugby e, poi, analizza la capacità di aggregazione generata dai grandi eventi. «Il presidente è stato a Dublino per assistere alla partita dell’Italia e ha raccontato di aver visto più aquilani lì che alle nostre partite casalinghe. Non mi meraviglia. Il grande evento unisce, che sia rugby o vela o altro. Di suo, il rugby ci mette la bellezza del gioco, l’atmosfera e i comportamenti impeccabili dei tifosi. Noi addetti ai lavori dobbiamo adoperarci per far crescere i campionati nazionali e per rendere più competitivi i club a livello europeo».
Il vento favorevole – è questo l’auspicio di Aloisio – potrebbe stimolare alcune aziende locali. «L’Humangest di Pescara ha scelto noi per sfondare sul territorio. E’ stata una scelta oculata e intelligente. Ogni azienda che diventa nostro partner conferma il nostro valore. I soldi non li regala nessuno».
Eppure, solo una manciata di anni fa il rugby era finito nel più buio dei cunicoli. «La Rai ci aveva cancellati», ricorda Cucchiarelli. «Sono state le tv a pagamento, Stream in un primo momento e poi Sky, a ridarci visibilità. Certo, era una visibilità che aveva un costo, ma c’era. Quando La7 ha cominciato a trasmettere in chiaro i grandi avvenimenti, c’è stato il boom. I dirigenti di quell’emittente avranno anche corso un rischio imprenditoriale a puntare sul rugby, ma sono stati ampiamente ripagati».
No Comment