Rugby : “EFFETTO SEI NAZIONI”, L’INDOTTO VALE OLTRE 30 MILIONI
L’Italia è pronta a rituffarsi nel salotto buono della palla ovale. Il 5 febbraio prenderà il via il Sei Nazioni con gli azzurri che sfideranno la corazzata Francia per poi affrontare Irlanda e Galles. Le partite, come di consueto, si giocheranno tutte allo Stadio Olimpico di Roma.
Il torneo del Sei Nazioni non è soltanto l’appuntamento centrale della stagione, una ricorrenza annuale attesa dagli appassionati e fondamentale per il movimento rugbistico italiano, ma è anche un evento importante dal punto di vista del turismo e dell’ospitalità visto che richiama turisti dall’Italia e dall’estero. Lo è per l’Italia e lo è in particolare per Roma, anche se spesso i tifosi che per giorni colorano le strade della Capitale allargano il raggio d’azione del loro soggiorno e si spostano in altre località italiane generando un indotto non limitato alla sola città dove si svolgono i match del torneo.
Quest’anno “l’effetto Sei Nazioni” si farà sentire di più rispetto ad altre occasioni perché l’Italia giocherà in casa tre partite. I dati parlano chiaro: rispetto alla cifra che Roma ricava per i grandi eventi durante l’anno, il Sei Nazioni occupa una fetta che va dal 5 al 7%. Il pubblico che si dimostra maggiormente affezionato alla trasferta romana è quello inglese (con punte di 20mila arrivi), seguono irlandesi, gallesi, scozzesi e francesi. Si tratta di un pubblico altospendente, che acquista i biglietti top a prezzo intero, e spesso non disdegna nemmeno la scelta dei pacchetti hospitality. Qualche numero: Italia contro Scozia nel 2020 (pre Covid) ha avuto 54mila spettatori, con l’Inghilterra sempre quell’anno era stato raggiunto il sold out, ma venne poi giocata a ottobre a porte chiuse. Quest’anno, senza l’onda lunga delle restrizioni Covid, l’obiettivo è 45-55-60mila utenti stranieri nelle tre partite, sfruttando l’effetto primavera. Roma resta infatti la meta più ambita per i tifosi stranieri del torneo.
La quantificazione dell’indotto del Sei Nazioni, secondo l’Assessore al Turismo, Sport e Grandi Eventi Alessandro Onorato, ferma restando la variabilità in base agli anni pari e dispari (2 o 3 partite in Italia) oscilla soltanto per Roma tra i 27 e i 37 milioni di euro, con costi quasi azzerati in termini di ordine pubblico. La volontà è naturalmente quella di lavorare sempre di più sul traino e sul volano dell’evento sportivo.
Molto apprezzata dai tifosi, italiani e stranieri, che scelgono Roma per un weekend, è l’iniziativa “Rugby e cultura” che offre la possibilità a tutti i possessori di un biglietto per le partite interne dell’Italia nel Guinness Sei Nazioni l’accesso gratuito per due persone ai Musei Capitolini. Un sodalizio tra sport, bellezze storiche e turismo che si coniuga al meglio con la festa di colori e l’incontro gioioso di culture dei grandi match internazionali di rugby.
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