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Rugby in campo contro il match-fixing


In principio furono la Rugby Football Union inglese e l’Australian Rugby Union, le prime due federazioni della palla ovale ad aver siglato un accordo con Sportradar, l’azienda leader mondiale nei servizi anti-frode e di integrità dei dati relativi alle scommesse sportive. Da oggi, spiega Agipronews, anche il rugby italiano, insieme a Lottomatica-Gtech, scende in campo contro il match fixing: è l’Unione Rugby Capitolina la prima squadra italiana a presentare un progetto di prevenzione e contrasto alle partite truccate, sempre in collaborazione con Sportradar. Si parte dall’assunto che non c’è più solo il calcio nel mirino dei gruppi criminali che sfruttano il “betting”: come è stato spiegato oggi a Roma nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto, gli eventi sportivi europei sono spesso al centro di attacchi speculativi pianificati in gran parte dei casi dall’Asia. Problemi di questo tipo si sono manifestati per molti sport, tra cui boxe e cricket, causando drastiche riduzioni del valore economico del movimento sportivo interessato. Ed è per questo che il mondo del rugby, da sempre apprezzato per il fair play e la correttezza dentro e fuori dal campo, ha deciso di mettersi in gioco. Il programma dell’Unione Rugby Capitolina, prosegue Agipronews, prevede un doppio workshop, uno dedicato alle selezioni giovanili e uno agli atleti della prima squadra, oltre ad allenatori, dirigenti e staff. La parte più importante sarà proprio quella rivolta ai giovani, visto il rischio cdi contaminazione ai livelli più vulnerabili dello sport. Il progetto fornirà un’informazione ampia e dettagliata sulle frodi sportive, con un approccio che unisce le esperienze pragmatiche di Sportradar alle conoscenze di tipo teorico. Verrà inquadrato il betting sportivo, sul quale saranno forniti i dati utili alla sua comprensione e poi verranno analizzati i vari aspetti del match fixing, tra cui le tecniche di approccio dei “fixers” e il funzionamento del Fraud Detection System, il sistema di monitoraggio di Sportradar. L’ultima parte sarà dedicata all’approfondimento delle regole sportive e penali per rafforzare la consapevolezza degli atleti sulle conseguenze delle frodi sportive. Al termine del workshop formativo l’Unione Rugby Capitolina riceverà la “Certificazione Antifrode” di Sportradar, che attesta la messa in sicurezza contro i rischi del match fixing. 
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Marcel Vulpis

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