Punto e a Capo

“SalvaCalciopoli” fa ridere l’Europa

italiaazzurri.jpgC’è un partito nel “partito del tifo azzurro” in questo Mondiale in salsa tedesca. Ovvero quei parlamentari e gente comune che sognano un’Italia vincente in Germania per risollevare il buon nome del Paese, l’immagine del movimento sportivo e soprattutto per lanciare l’idea (neppure tanto velata) di un’amnistia “salvatutti” sul fronte Calciopoli.


Un’ennesima pagliacciata all’italiana, che dimostra quanto questo Paese sia a rischio “default” (a livello mentale oltre che economico) per la mancanza di onore, immagine, voglia di rimboccarsi le maniche e per quell’insaziabile desiderio, mai represso, di voler sempre trovare l’aiutino anche quando non si è chiamati dalla Rai o Mediaset a casa per giocare alla ruota della fortuna.


Noi di Sporteconomy.it sposiamo la tesi di Berlusconi; “O tutti colpevoli o nessuno”. Questo processo mediatico che si aprirà a breve all’Olimpico è una grande carnevalata che servirà a far vendere solo più giornali (meglio per gli editori italiani sempre alla ricerca dello scoop da piazza). Ma l’immagine del sistema Italia, anche a livello calcistico, è meno che zero. E questa ricerca del giustizialismo a tutti i costi è l’ennesima conferma di quanto siamo piccoli in un’Europa che si sta sempre più staccando da noi. Mi chiedo sinceramente che senso ha fare un processo ad una generazione di manager che utilizza determinate metodologie non dal 2005, ma dal 1960.


Il calcio italiano è questo, brutto, forse anche perverso, ma degno di una nazione che ogni sei mesi finisce sui giornali per uno scandalo finanziario. Siamo questi, brutti, sporchi e anche un po’ miserabili. Bisognerebbe accettarlo e non pensare che quando andiamo all’estero, basta mettersi una bella giacca blu per sentirsi “dirigenti”, come ho visto ad Amburgo in occasione di Rep.ceca-Italia nelle sale vip della Fifa. Dai tempi del film “Magliari” con Alberto Sordi, sono passati molti lustri, ma l’italica voglia di fare sempre i furbi, sperando che nessuno se ne accorga, non ci è mai passata. E’ nel nostro Dna. Ecco perchè non credo che una vittoria degli azzurri possa pulire la vergogna di questi ultimi mesi. In Europa, così come nel resto del Mondo, non sono fessi. E quando si parla di Italia, l’immagine più gettonata è sempre quella del Pulcinella e del piatto di spaghetti. Ahimè! Chi paga lo scotto di tutto questo? Quei poveri italiani (che pagano oltre 150 euro per seguire l’Italia negli stadi tedeschi) che vivono all’estero e che seguono le nostre vicende su Rai Sat International.

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Marcel Vulpis

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