Sbrollini (Pd): Su caso atletica media italiani poco attenti
“Apprendo con soddisfazione la notizia dell’assoluzione per 8 atleti FIDAL da parte del Tribunale Nazionale Antidoping. E’ crollata la tesi accusatoria su cui è partito il processo: non aggiornando ripetutamente la reperibilita’, gli atleti di fatto erano responsabili di eluso controllo accusati di violazione dell’art.2.3 delle Norme Sportive Antidoping”.
Lo dice all’ANSA la responsabile sport e welfare del Pd Daniela Sbrollini. “Gli atleti, insieme ai loro avvocati si erano giustamente subito difesi denunciando problemi tecnici e di comunicazione al sistema che accertava la disponibilita’ temporale e logistica per sottoporsi ai controlli. Il Tribunale ha riconosciuto le ragioni degli atleti in primo grado, un pasticcio insomma, ora risolto per 8 atleti, alcuni di loro già qualificati per le Olimpiadi di Rio 2016. Molto probabilmente anche gli altri 18 sotto indagine della procura saranno assolti, ma per coloro ancora in attività la preoccupazione di un processo nato male a pochi mesi dall’Olimpiade rimane certamente un problema. Certamente deve essere sempre garantita l’azione indipendente e della procura del CONI e della giustizia sportiva ma non si puo’ tener conto della reale situazione: molte delle persone coinvolte, poi tutti assolti hanno subito attacchi pesanti, pubblicamente e privatamente, molti dei quali si sono trovati in imbarazzo e danneggiati sul piano personale e professionale , soprattutto nelle loro vesti di educatori ed allenatori sportivi di ragazzi piu’ giovani. Traditi dallo stesso mondo dello sport a cui hanno dato molto. Anche la stampa dunque in queste situazioni deve stare più attenta, più prudente a lanciare inizialmente l’allarme per non condannare mediaticamente chi poi si rivela innocente. Nonostante l’assoluzione troppo spesso la diffamazione mediatica purtroppo rimane una macchia ingiusta sulle persone e su tutto il mondo dello sport”.
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