Scoppia il match fixing in Thailandia
Dodici persone arrestate, tra cui cinque giocatori e due arbitri. È il risultato dell’operazione anti-match fixing portata avanti dalla polizia e dalla Federcalcio della Thailandia, in seguito a un’inchiesta sui risultati di quattro partite, una disputata a luglio e tre a settembre. Secondo quanto riporta l’Associated Press, quattro giocatori del Navy e uno del Nakhon Ratchasima (società che militano nella Thai Premier League, la massima serie del Paese) avrebbero ricevuto un pagamento di oltre 6mila dollari per manipolare i risultati.
Le indagini della Federazione e delle autorità sono partite in seguito alla segnalazione di Sportradar – società specializzata nel monitoraggio e analisi dei flussi di scommesse – su un anomalo numero di gol messi a segno nelle fasi finali dei match.
Il capo della Polizia, Chakthip Chaijinda, ha spiegato che il gruppo di “fixers” era composto da giocatori, due arbitri, un funzionario di club e investitori nazionali e internazionali. Gli arbitri e i dirigenti delle società rischiano fino a 10 anni di carcere, mentre per i giocatori la pena potrebbe arrivare a 5 anni.
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