Sergio Mattarella Presidente e il derby del Quirinale con Silvio Berlusconi
Perché, nonostante non sia uno sportivo a tutto campo, come il fratello maggiore Piersanti, ucciso dalla mafia, il neo Presidente è un composto sostenitore di due squadre di calcio: il Palermo della sua città natale e, appunto, l’Inter. E del patron del Palermo, Renzo Barbera (a cui è intitolato lo stadio)m papà Bernardo Mattarella, anche lui politico della vecchia DC era buon conoscente se non proprio amico.
Perché, quando il 73 enne nuovo inquilino del Quirinale era ragazzo, nel sud e nelle Isole, dove il calcio locale non brillava di luce nazionale sostenevano la squadra di casa e una delle formazioni nazionali più quotate: Juventus, Milan e appunto l’Inter di Moratti senior.
Un’altra particolarità calcistica di questo composto Signore, elegante e dalla chioma candida, è che da ragazzino, quando seguiva il più scatenato fratello Piersanti, sempre pronto a scendere in campo, Sergio Mattarella faceva l’arbitro.
Una scelta molto vicina a quella di docente universitario e giudice costituzionale, garante delle più importanti e fondanti regole della Repubblica Italiana.
Sicuramente, avendone apprese le abitudini schive, il presidente Mattarella sarà certamente meno presente del suo predecessore Napolitano, in tribuna d’onore all’Olimpico. Im precedente capo dello Stato, non spessissimo, amava seguire la Lazio per accontentare il figlio Giulio.
Anche il nostro Presidente fresco di nomina ha un figlio maschio prediletto e in totale annovera sei nipoti, ma non c’è nessuno, che giurista, come lui, abbia seguito la carriera di esperto di diritto dello sport. Come, invece, il professor Giulio Napolitano, uno dei più ascoltati giureconsulti del CONI.
Non l’ha fatto mai con Napolitano, chiamandolo familiarmente “caro Giorgio”, tanto meno il capo dello Sport, Giovanni Malagò, lo farà con Sergio Mattarella. Ancora, si dice, vicino al Quirinale, che anche al nuovo capo dello Stato piace consegnare il tricolore a coloro, che come i militari in Kosovo, vanno all’estero a difendere, o a
gareggiare per la pace, e quindi sarebbe un sostenitore delle squadre azzurre.
Infine, oltre agli auguri deferenti di rito al nuovo capo dello Stato, Malagò ha festeggiato telefonicamente il suo amico e goleador della politica, Matteo Renzi, per i 665 gol segnati a Montecitorio.
Non è aria, invece, per il socio d’onore del Circolo Canottieri Aniene, Gianni Letta di fare il segretario generale del Quirinale, con Mattarella che si dimise dal governo Andreotti, pur di non avallare politicamente cospicui regali alle tivvù di Berlusconi, di cui Letta zio è sempre fidato consigliere.
Insomma Mattarella non vuol dire sport, ma neanche un indifferente spettatore al piacere agonistico defatigante, da composto spettatore. E, affondo finale, non è detto che il nuovo capo dello Stato, così legittimista, non sarebbe contrario a mettere l’antidoping fuori dal CONI e in “zona protetta dai caschi blu” della legalità statale..
(Tempi Supplementari – di Gianni Bondini) Con 665 voti a suo favore (sui 1009 disponibili – sfiorando i due terzi del quorum), al quarto scrutinio, il nuovo presidente della Repubblica e interista doc, professor Sergio Mattarella, centra due risultati: vede nascere attorno a sé una maggioranza di ricambio, sempre targata Matteo Renzi, e batte nel derby Quirinale il patron del Milan, Silvio Berlusconi.
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