SERIE A SEMPRE PIU’ AMERICANA: CAMBIERA’ IL CALCIO ITALIANO?
(di Mattia Celio) – Milan, Roma, Spezia, Fiorentina, Venezia, Parma (in Serie B) e, in ultimo, Genoa CFC, sono le sette squadre passate negli ultimi anni in mano ad investitori americani che, con l’acquisto della società ligure avvenuta la settimana precedente, stanno rappresentando una presenza sempre più costante nel nostro calcio. Le loro finanze saranno un’arma efficace per riportare il calcio italiano all’epoca d’oro degli anni ’90? Attualmente la Serie A occupa il quarto posto nell’ordine gerarchico (se si analizzano i 5 campionati top europei), dietro Premier League inglese, Liga spagnola e Bundesliga tedesca.
Gli investitori ritengono che le squadre italiane siano sottovalutate rispetto ad altri campionati, in particolare a causa del calo dei prezzi durante la pandemia: “Vediamo solo una maggiore opportunità di crescita qui a causa della fase di sviluppo”- ha dichiarato a Forbes Juan Arciniegas, amministratore delegato di 777 Partners. Ma questi grandi investimenti comportano anche grandi rischi, in particolare in Italia.
Secondo gli investitori, infatti, i recenti problemi finanziari del calcio italiano, enfatizzati dalla pandemia, hanno spinto diversi proprietari a mettere in vendita le squadre di proprietà. Inoltre, anche i club di Serie A di successo hanno faticato ad attrarre importanti marchi globali come sponsor e la maggior parte delle squadre opera come “inquilini” negli stadi di proprietà della città e le proposte per nuovi stadi diventano incubi burocratici. Secondo un recente rapporto della Federazione Italiana Giuoco Calcio, negli ultimi dieci anni in Italia sono stati costruiti solo tre nuovi stadi (Juventus, Udinese e Atalanta), contro i 153 in tutta Europa.
L’attuale situazione ha spinto le squadre italiane a fare più affidamento sui ricavi dei media rispetto ai club delle leghe rivali e anche lì l’Italia è in ritardo nei suoi sforzi di monetizzazione. La Serie A mirava a un aumento del 20% con i suoi diritti televisivi nazionali quest’anno, ma ha finito per concordare un accordo triennale con DAZN del valore di 995 milioni di dollari all’anno, in calo del 13% rispetto agli 1,14 miliardi di dollari del precedente accordo con Sky. Bundesliga e Premier League, per esempio, hanno ottenuto rispettivamente 1,29 miliardi e 2,3 miliardi.
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