Si chiama Velon ed e’ la Lega dei team UCI di ciclismo.
I dirigenti di questo ciclismo 2.0 puntano soprattutto a spettacolarizzare il movimento. Già in questa stagione, per esempio, al Giro di Svizzera o al Tour de France, sono state montate sulle biciclette degli atleti iscritti delle mini-telecamere e proprio in questa direzione vuole muoversi il progetto di Velon. Si parla da tempo, per esempio di telemetria, e di portare i dati delle bici (durante le corse) sugli schermi tv, facendo ascoltare i messaggi delle ammiraglie. Velon si muoverà principalmente su tre direttrici: rendere questo sport sempre più eccitante per chi lo vive sul campo (lungo il percorso di gara) o in tv (da semplice spettatore), introdurre appunto nuove tecnologie che portino il tifoso sempre più dentro l’evento; introdurre un modello economico sempre più sostenibile all’interno delle squadre iscritte alle corse. Si chiama “Velon” (da “velo” che in francese sta per bicicletta e “on” che sta per muoversi, andare avanti). Riunirà ben 11 team di prima fascia (squadre del World Tour) da Sky team alla Lampre, dalla Bmc alla Omega-Quick step (di proprietà del magnate ceco Bakala, che, di recente aveva lanciato l’idea di un ciclismo in stile “Champions league). L’obiettivo è unirsi per rapportarsi nel modo migliore con la Federciclismo internazionale (conosciuta da tutti come “UCI“). Inizialmente questa erigenda Lega dei top team delle due ruote si riunirà per discutere di marketing, media ed aspetti commerciali, ma già si ipotizza che molte scelte collegate ai calendari e alla partecipazione alle corse (a partire dalla cosiddette “classiche”) passeranno attraverso il board di Velon.
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