Si chiude a Parigi una edizione ricca di successi per l’Italia Team, nona nel medagliere olimpico
(di Valerio Vulpis) – Si chiude un’edizione estiva dei Giochi Olimpici (Parigi2024) per certi versi unica ed entusiasmante (grazie anche per le 40 medaglie riportate a casa dagli atleti dell’Italia Team), anche se sono state tante le polemiche sotto il profilo tecnico-sportivo (è il caso della balneabilità incerta delle acque della Senna, teatro di diverse gare nel triathlon o nel nuoto in acque libere) e a livello istituzionale (per giorni c’è stato un forte dibattito sulle performance della pugile algerina “intersex” Imane Khelif, oro nella sua categoria di peso) o ancora a livello di immagine e di comunicazione (come in concomitanza di alcuni momenti della cerimonia d’apertura).
L’Italia ha confermato le previsioni della partenza: il CONI infatti aveva previsto la conquista di 40 medaglie (al di là del colore del metallo). Numero confermato, come a Tokyo2021, quando però gli ori furono 10 (contro i 12 di questa edizione transalpina). In Giappone ben 5 arrivarono dall’atletica leggera in un 1° agosto entrato poi nella storia dello sport italiano (successo di “Gimbo” Tamberi nel salto in alto maschile e di Marcell Jacobs nella finale dei 100 metri uomini a pochi minuti di distanza). In questa edizione, purtroppo, l’atletica italiana non si è confermata: solo un argento (nei 10mila metri donne) e due bronzi (nel salto in lungo e nel triplo uomini). Nel caso specifico, nella “medal table”, si è passati dal 2° posto (solo dietro gli USA, per numero di medaglie), al 29° assoluto (con 9 Paesi europei che ci hanno superato, nonostante le 24 medaglie e il 1° posto nel medagliere agli ultimi Europei di Roma nel giugno di quest’anno). Tanti i quarti e quinti posti (con 17 finali raggiunti dal team tricolore), ma l’exploit nipponico sarà difficilmente replicabile anche se la “carta” Mattia Furlani (bronzo nel salto ad appena 19 anni) può trasformarsi in un colore ancora più importante in prospettiva. A Parigi a parte il volley femminile (storico oro azzurro) le medaglie di maggior peso sono arrivate da nuoto, scherma, tiro a volo, ginnastica, ciclismo (su pista), kayak vela e windsurf, ovvero i cosiddetti “altri sport”. Mancano infatti all’appello il calcio e il basket, gli sport con il maggior numero di appassionati e dal forte impatto mediatico. Nonostante ciò la spedizione guidata dal capo spedizione Carlo Mornati e dal presidente del CONI (Giovanni Malagò) si conferma da record.
La nazionale di calcio italiana (maschile e femminile) ha fallito la qualificazione olimpica (aspetto quest’ultimo passato stranamente sotto traccia da parte dei media). Lo stesso è avvenuto nella pallacanestro. A salvare gli sport di squadra tricolori appunto l’oro della pallavolo femminile e il 4° posto di quella maschile (non positivo anche il risultato dei due team della pallanuoto, entrambi fuori dal podio). Gli sport di squadra olimpici sono da sempre il termometro dello stato di salute di un intero movimento e il caso della Francia lo conferma (dal rugby, passando per il basket, la pallavolo, la pallamano e il calcio). Il Paese d’Oltralpe si conferma infatti in un momento d’oro del suo “sistema” e l’edizione a cinque cerchi organizzata in casa ha reso più visibile questa fotografia, soprattutto nel confronto con l’Italia.
Più in generale, il medagliere ha visto la conferma degli Stati Uniti (storicamente super potenza dello sport mondiale), prossima sede (nella metropoli di Los Angeles) dell’edizione che si terrà dal 14 al 30 luglio 2028. I successi dei due “Dream Team” del basket e la conquista dell’oro della ciclista californiana Jennifer Valente (29 anni – nata a San Diego) nell’Omnium hanno permesso alla spedizione stelle e strisce di superare (per numero totale di medaglie) la temibile Cina (entrambe le nazioni hanno totalizzato 40 ori). Gli USA ha conquistato 126 medaglie (40 ori, 44 argenti e 42 bronzi), la Repubblica Popolare di Cina 91 (40-27-24). L’Italia con 40 medaglie (12-13-15 e ben 25 quarti posti) è in 9a posizione, dopo aver superato, proprio nell’ultima giornata di gare, la Germania (stesso numero di ori e argenti, ma più debole sul terreno dei bronzi).
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