Sochi 2014
Esce allo scoperto la Russia sul tema del doping di Stato
La Russia ammette, per la prima volta, dalla presentazione del rapporto McLaren commissionato dalla WADA (Agenzia anti-doping a livello mondiale) “uno dei maggiori complotti nella storia dello sport: una vasta operazione di doping sugli atleti russi“. Al momento il CIO ha sospeso ben 650 atleti russi. Operazione che non ha
Wada: Ufficiale, 1.000 atleti russi coinvolti. E’ Doping di Stato
Presentate a Londra, da parte della Wada, le risultanze del rapporto McLaren. E i risultati finali sono più gravi di quanto emerso, prima delle Olimpiadi di Rio2016, nella fase iniziale dell’indagine. Ne esce un quadro disastroso per quanto riguarda l’immagine dello sport russo, nel suo complesso. Più di mille atleti
Il TAS di Losanna conferma l’esclusione di 68 atleti russi per RIO2016
Il TAS di Losanna (Tribunale Arbitrale dello Sport) respinge il ricorso e conferma una decisione storica: l’atletica russa sarà rappresentata a Rio solo da due campionesse. Si tratta della saltatrice Darya Klishina (testimonial internazionale di Nike – nella foto in primo piano) e della mezzofondista Yuliya Stepanova, che gareggeranno però sotto la bandiera olimpica.
Non cacciate la Russia dai Giochi di Rio. Sarebbe un clamoroso autogol
(di Gianni Bondini)* – Si può cancellare dallo sport una nazione, uno Stato e un popolo? No, non si può. Significherebbe usare lo sport, più di quanto già avviene per i boicottaggi, in chiave di lotta politica e in questo gli americani e i loro più stretti alleati (canadesi in
Rapporto WADA su sport russo: il doping e’ stato un affare di Stato
La WADA, l’agenzia internazionale anti-doping, non ha dubbi: la Russia da Sochi 2014 ad oggi (una pratica che dura da almeno 6 anni), ha portato avanti e, soprattutto, coperto un vero e proprio doping di Stato (oggi è prevista la sentenza CIO al riguardo, che potrebbe arrivare a prevedere perfino
Il “gigantismo” russo si spiaggia sullo scandalo doping scoperto dalla WADA
(di Marcel Vulpis) – L’ipotesi di doping di Stato (svelata nelle ultime ore dalla WADA – la Commissione mondiale anti-doping), da parte delle autorità russe, è una ombra sempre più ingombrante sul mondo dello sport del grande colosso dell’Europa dell’Est, che, poco più di anno fa, nel 2014, chiudeva trionfalmente