SPECIALE CALCIOMERCATO: L’ANALISI DELLA “FINESTRA” INVERNALE 2019
(di Andrea Ranaldo) – Si è conclusa ieri, alle ore 20.00, la “finestra” in entrata del Calciomercato italiano. A dispetto delle voci di corridoi, è mancata la zampata finale delle “grandi”: protagonista di giornata è stato così l’Empoli, che ha concluso ben 8 operazioni.
I RITORNI
Nostalgia canaglia per 7 giocatori, che tornano nel nostro campionato dopo un’esperienza all’estero. Tra questi la menzione d’onore va riservata senza dubbio a Muriel, prelevato dalla Fiorentina in prestito con diritto di riscatto fissato intorno ai 14 milioni di euro: l’ex Siviglia ha avuto subito un impatto devastante in viola, e ha già realizzato 4 gol in altrettante partite tra campionato e Coppa Italia.
Positivo anche il back to back di Gabbiadini, che torna a vestire la maglia della Sampdoria dopo gli alti e bassi vissuti prima al Napoli, e poi in Inghilterra tra le file del Southampton. “Gabbia” – 11 presenze e 2 reti in nazionale – è stato acquistato a titolo definitivo per 12 milioni: per lui già 1 gol in sole 2 uscite ufficiali.
Sono entrati nel tabellino dei marcatori anche gli altri due attaccanti presenti in questa “lista”: a Sanabria– ex Sassuolo e Roma, con cui aveva però collezionato solo 4 presenze in Serie A – sono bastati 5 minuti per fare esultare la gradinata Nord del Genoa, mentre Okaka è diventato subito un uomo chiave dell’Udinese di Nicola, anche se il suo gol non ha evitato la sconfitta interna dei bianconeri contro il Parma.
Ritornano in Serie A anche altre tre vecchie conoscenze del nostro calcio: Kucka (dal Trabzonspor al Parma), Schelotto (dal Brighton al Chievo Verona) e Dioussé (dal Saint-Etienne al Chievo Verona).
GLI ADDII
Numerosi anche gli addii, sui quali spicca un nome su tutti: quello di Gonzalo Higuain. L’attaccante argentino, grande protagonista con le maglie di Napoli e Juventus, non è riuscito a ripetersi tra le file del Milan e, complice un’eccessiva emotività che ne ha caratterizzato la carriera, ha scelto di ritrovare la serenità riabbracciando il suo mentore Maurizio Sarri, attualmente al Chelsea. Per tutti gli amanti del calcio resta il rammarico di aver perso un grande campione.
Molto più inspiegabile, invece, l’inattesa presa di posizione di Benatia: il difensore marocchino – prima alternativa alla coppia Bonucci-Chiellini – ha lasciato la Juventus nonostante un ruolo per nulla marginale in rosa, e le grandi ambizioni europee dei bianconeri. Non è bastato il pressing della società, che ha sempre dichiarato di voler confermare in blocco la rosa, per convincere il forte centrale a terminare la stagione a Torino: Benatia ha così sposato la causa dell’Al-Duhail, club qatariota. Una decisione che ha più il sapore di scelta di vita, che non di reale progetto di crescita professionale.
Altrettanto sorprendente, ma in senso positivo, è stata la partenza di Boateng: rientrato in Italia dopo ottime stagioni tra Germania e Spagna, l’ex Milan si è subito ritagliato un ruolo da protagonista nell’US Sassuolo di De Zerbi. Le sue prestazioni non sono passate inosservate agli uomini mercato del Barcellona, che hanno visto nel ghanese l’uomo giusto per far rifiatare i campioni dell’attacco blaugrana.
Lascia l’Italia, questa volta per davvero, anche Scuffet, che. dopo un esordio folgorante a soli 17 anni, nel 2014, sembrava destinato a un futuro da predestinato, tanto dal potersi permettere di rifiutare una cospicua offerta dell’Atletico Madrid. Aspettative, tuttavia, disattese nelle ultime stagioni, anche se parliamo di un portiere pur sempre affidabile di soli 23 anni, che ha. dunque. ancora una lunga carriera davanti. Proverà a rilanciarsi difendendo i pali della squadra turca del Kasimpasa, a cui è stato ceduto in prestito dall’Udinese fino al 30 giugno 2019.
Salutiamo anche ottimi prospetti come Zajc (dall’Empoli al Fenerbache) e Kownacki (dalla Sampdoria al Fortuna Dusseldorf), e una “vecchia volpe” come Obi (dal Chievo Verona all’Alanyaspor), mentre sono state poco più che comparse Rigoni(dall’Atalanta allo Zenit), Eysseric (dalla Fiorentina al Nantes), Campbell (dal Frosinone al Club Leon), Omeonga (dal Genoa all’Hibernian), Everton Luiz (dalla Spal al Salt Lake City) e Machis (dall’Udinese al Cadice).
IL GRANDE COLPO
Il Milan ha pianto la partenza di un campione come Higuain, ma si è subito consolato abbracciando il giovane talento polacco, il “Pistolero” Krzysztof Piatek, protagonista di una prima parte di stagione folgorante con la maglia del Genoa, con cui aveva realizzato 19 reti in 21 partite. Una media gol impressionante, confermata in queste prime uscite in rossonero: il polacco ha già colpito 2 volte in soli 98 minuti giocati.
E se è prematuro fare paragoni – molti ex campioni del Milan rivedono in lui i primi mesi in Italia di Shevchenko -, è indubbio che Piatek rappresenti molto più di una scommessa: considerata anche la giovane età – il polacco è classe 1995 -, i 35 milioni investiti dal Milan rappresentano un ottimo affare, sia dal punto di vista tecnico che economico.
La sua doppietta contro il Napoli di Carlo Ancelotti nei quarti di finale di Coppa Italia, è solo un assaggio del suo enorme potenziale tecnico.
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