Speciale France’07 – Il business dei Mondiali di Francia (1)
Per 44 giorni, a partire dal match inaugurale del 7 settembre tra i padroni di casa e l’Argentina (vinto a sorpresa dai Pumas per 17 a 12), la Francia sarà al centro dell’interesse di sponsor, tv e agenzie di pubblicità.
L’occasione è la sesta edizione della Rugby world cup, terzo evento sportivo per audience (dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio). Si terrà sul territorio transalpino, oltre che in Galles e Scozia, fino al prossimo 20 ottobre.
L’International rugby board (IRB), massimo organo di governo della palla ovale, stima in 132 milioni di euro il giro d’affari della manifestazione. Una cifra di tutto rispetto, frutto della crescita esponenziale del format “Rwc”, che, in soli 20 anni, si è ritagliato un posto di riguardo tra le competizioni più importanti dello showbiz mondiale.
Più di 2.5 mln di spettatori sono attesi nei 12 impianti che ospiteranno le gare ufficiali. Tutti gli stadi hanno una capienza non inferiore ai 30 mila posti a sedere, con una capacità di riempimento pari all’85%. La parte del leone spetta alla tifoseria francese, appassionata di rugby (terzo sport nazionale), che seguirà con attenzione le 48 partite in calendario.
A questo bacino bisogna aggiungere i 250 mila supporter provenienti dall’estero. Grazie alla vendita dei biglietti il Comitato organizzatore prevede di incassare più di 40 milioni di euro. In crescita anche il valore degli accordi di sponsorship. I partner worldwide (Gmf, Edf, Visa, Societe Generale, Sncf, Peugeot) pagheranno una cifra vicina a 4.5 milioni di euro. Gli sponsor ufficiali si attestano sui 2 mln di euro (Capgemini, Emirates, Orange, Vediorbis, Toshiba, Heineken).
A questi si aggiungono i sei fornitori della Rwc: Adidas, Coca-Cola, McDonald’s, Goodyear, Gilbert e Clifford chance (studio legale internazionale). Gli abbinamenti commerciali porteranno nelle casse degli organizzatori più di 40 mln di euro. Il resto della torta (52 mln di euro) sarà coperto dagli introiti del merchandising e, soprattutto, dai ricavi da diritti tv. (continua)
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