Sponsor: il caso mondiale di Salah. Interviene la politica egiziana.
Quando lo sponsor è un po’ troppo invadente. Scoppia il caso “mondiale” targato Salah.
La nazionale di calcio egiziana, che ha nell’ala/attaccante Mohamed Salah (in forza al Liverpool FC) il suo uomo di punta (33 gol in 57 presenze), si presenterà in Russia con uno sponsor di tlc (la compagnia telefonica WE), come partner principale della squadra. Peccato, però, che, sempre Salah, sia legato, a titolo personale, al concorrente diretto di WE: ovvero il colosso della telefonia mobile Vodafone. Questo conflitto commerciale ha rischiato, fino a poche ore fa, di lasciar fuori il forte centrocampista dal Mondiale di Russia (si terranno a partire dal prossimo mese di giugno), che non poteva, con le sue prestazioni calcistiche, regalare visibilità al team sponsorizzato dal “concorrente”. Alla fine, per sbloccare l’empasse, è intervenuta la politica egiziana ai suoi livelli più alti.
A partire dal ministro dello Sport, Khaled Abdel-Aziz che ha convocato una riunione urgente con la dirigenza della Federcalcio (EFA). “Posso assicurare – ha dichiarato il ministro – che aiuteremo Salah ad onorare tutti gli impegni che ha con i suoi sponsor in Inghilterra. Verremo incontro alle richieste del giocatore e del suo agente“.
Tutto è nato da un caso in cui l’attaccante del Liverpool, si è sentito parte lesa. Salah è l’uomo immagine della compagnia telefonica Vodafone in Medio Oriente, mentre la nazionale d’Egitto ha tra le aziende partner una compagnia telefonica rivale: la WE. Lanciato lo scorso 15 ottobre, da Telecom Egypt, è a pochi mesi dal debutto, già il quarto operatore egiziano di telefonia mobile (insieme ad Orange, Etisalat e appunto Vodafone), con l’obiettivo di intercettare 6 milioni di utenti interessati alle tlc.
La Federazione (tra i suoi sponsor vanta Adidas, Egyptair, OnSport, Oppo, Saibank, Kasrawy Group, GLC, Pepsi e Telecom Egypt), inoltre, ha usato l’immagine di Salah per cartellonistica e varie pubblicità, in particolare una, targata appunto WE, sull’aereo che la nazionale egiziana utilizzerà per le sue trasferte (presentato in pompa magna sul canale molto popolare OnSports).
Questo ha fatto infuriare Salah e il suo agente Ramy Abbas, che sui social ha detto di non aver mai avuto contatti per risolvere la questione. Ha lanciato inoltre una campagna social su Twitter con l’hashtag “I support Mohammed Salah”, in cui la stragrande maggioranza dei follower ha dato ragione al calciatore, ed è arrivato a ipotizzare il boicottaggio di Salah per Russia 2018. Un messaggio diventato talmente virale da portare il ministro dello sport ad intervenire in prima persona.
Sarà interessante seguire il caso, perché al di là della politica, è palese che Salah, se continuerà a fornire la sua immagine come appartenente alla Nazionale sponsorizzata dalla compagnia WE, può creare un serio danno d’immagine, oltre che contrattuale, al colosso Vodafone. La soluzione è probabile che verrà trovata in ambito economico, ma la domanda sorge spontanea: chi pagherà questo eventuale danno? La Federcalcio o la politica egiziana?
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