Sport&Affari – Il progetto italiano per i Mondiali di rugby 2015/2019 (2)
L’Italia si candida a ospitare la Coppa del mondo di rugby del 2015 (o del 2019), "un evento non costoso da organizzare" ma che può avere un impatto notevole sull’economia. Ha presentatoil progetto Andrea Costantini-Scala, vice presidente esecutivo del Comitato promotore per la candidatura italiana. L’edizione del 2007 in Francia, ha ricordato, ha portato a un impatto diretto sull’economia di 538 milioni di euro, pari allo 0,2% del Pil, con 2,25 milioni di spettatori (in media 47mila a partita). L’Italia punta a portare allo stadio 2,5 milioni di spettatori, facendo salire la media a 52mila, e di conseguenza facendo aumentare il giro d’affari della competizione.
La Coppa del mondo di rugby è il terzo evento sportivo su scala mondiale, preceduto per incassi e spettatori da Olimpiadi (primo posto con 3 milioni di biglietti venduti a Pechino 2008) e mondiali di calcio (2,8 milioni in Germania nel 2006). L’ultima edizione è stata giocata in Francia nel 2007 e la prossima si svolgerà in Nuova Zelanda nel 2011. Entro il 13 maggio di quest’anno i Paesi interessati a ospitare l’edizione del 2015 e/o quella del 2019 dovranno presentare la candidatura ufficiale all’International rugby board (il governo del rugby) che deciderà l’assegnazione di entrambe il 28 luglio 2009. Per l’edizione 2015 le rivali più accreditate dell’Italia sono Inghilterra e Giappone.
Prendendo a esempio l’edizione francese del 2007, Costantini-Scala ha sottolineato che il Paese, a fronte di investimenti di 220 milioni di euro (compresi 40 milioni per le infrastrutture), ha visto crescere il Pil di uno 0,2% in più, quando le casse dello Stato francese hanno incassato 80 milioni di euro. Alcune proiezioni stimano che nelle prossime edizioni il Paese organizzatore potrebbe veder aumentare le entrate fiscali di 100 milioni di euro. I fattori che vanno presi in considerazione per capire la convenienza di ospitare la Coppa del mondo di rugby, ha spiegato Costantini-Scala, sono che "non è una competizione costosa", se paragonata a Olimpiadi e mondiali di Calcio. "Per l’edizione 2007 la Francia ha speso 40 milioni in infrastrutture, quando la Germania per i mondiali 2006 ha speso 2 miliardi di euro e la Grecia per Atene 2004 ha investito 1,6 miliardi", ha sottolineato, precisando che per i mondiali di rugby "si userebbero gli stadi del calcio già esistenti, come è accaduto in Francia". Inoltre, ha aggiunto, "il supporter del rugby spende il doppio di uno di calcio". È stato stimato che quest’ultimo spende mediamente 260 euro al giorno quando va a vedere un evento sportivo mondiale, fermandosi in media tre giorni nella città che lo ospita, mentre il tifoso di rugby spende 566 euro al giorno, fermandosi sei/otto giorni.
Un esempio che può essere utile anche in confronto alla realtà italiana, ha concluso Stephane Allio, ceo di Havas Sport Italy, è quello di Marsiglia. La città nel 2007 ha ospitato sei partite con 400mila visitatori. Per l’organizzazione sono stati spesi 9 milioni di euro e alla fine della manifestazione "è stato calcolato che per ogni euro investito c’è stato un ritorno di 24 euro".
fonte: IlSole24Ore.com
No Comment