Sport&Affari – La classifica mondiale dei “Paperoni” dello sport
I media si affannano a studiare quanto possano valere, nei prossimi mesi, le “azioni” di Cristiano Ronaldo (il Real Madrid l’ha strappato al Manchester United per 94 mln di euro), nuovo “golden boy” del football mondiale, o del brasiliano Ricardo Kakà (dall’alto di un trasferimento di 63.5 mln). Due delle nuove stelle di Florentino Pérez, presidente di un Real sempre più “galactico”. Eppure se si vuole capire, secondo quanto riporta l’annuale indagine di Sports Illustrated, chi è il più ricco/pagato al mondo bisogna passare dai campi di calcio ai green del golf. Ancora una volta, il re dei “Paperoni dello sport” è il golfista Tiger Woods, con 90.38 mln di euro di entrate.
In questa classifica vengono considerati non solo gli ingaggi, ma anche i cosiddetti “invitation” (contratti speciali stipulati dai promoter dell’evento per potersi assicurare il campione di turno), molto diffusi nel golf e nel tennis, i bonus/premi, i ricavi da sfruttamento dell’immagine in ambito pubblicitario (spot, sponsorizzazioni individuali, royalties sul merchandising, ecc.) e le attività di pr/impreditoriali.
Se Tiger Woods è una conferma per gli addetti ai lavori, lo stesso non si può dire del “collega”, sempre americano, Phil Mickelson. E’ un campione assoluto nel mondo del golf, ma al di fuori di questo ambiente può risultare per molti un perfetto “carneade”. E, invece, Mickelson può guardare tutti dall’alto dei suoi 44.10 mln di guadagni. Una montagna d’oro, anche se è meno della metà di quanto incassa lo stesso Woods, praticamente stella di un altro pianeta. Questa differenza abissale (oltre 46 mln di euro) serve a capire quale può essere il “gap” tra un bravissimo campione e un’icona mediatica come la “tigre nera”. Woods, insieme con Ronaldinho e Michael Jordan (oggi in pensione), è uno dei pochi atleti Nike ad avere una linea di abbigliamento cogestita con il colosso dell’abbigliamento sportivo. Se il calcio, ancora oggi, è sinonimo di Ronaldinho (con “R10”) e nel basket si pensa immediatamente ai gesti funambolici di “Air Jordan”, il golf è il territorio indisturbato del giovane golfista. Grazie a Tiger (da diversi anni testimonial del gruppo di consulenza mondiale Accenture) è nata la disione “Nike Golf”, praticamente una industria nell’industria e gli azionisti del marchio dell’Oregon gongolano.
Il calcio, a sorpresa, è solo al terzo posto, grazie a un’altra icona, che trascende, ormai, il suo reale valore in campo. Parliamo del giocatore inglese David Beckham, che, grazie al contratto con i Los Angeles Galaxy, alla partnership storica con Adidas e al vasto numero di contratti pubblicitari (di recente ha girato a Milano il nuovo soggetto pubblicitario per la linea intimo di Armani) vale 34 mln di euro. Per trovare un altro calciatore bisogna scendere all’ottavo (Ronaldinho: 26.5 mln) e al nono posto (Lionel Messi: 25.3 mln). Conferme importanti infine per il basket e la F.1. La pallacanestro si affida a due campioni di assoluto spessore: Lebron James e Kobe Bryant. La F.1 al finlandese Kimi Raikkonen e a Fernando Alonso. In mezzo il pugile americano, ex medaglia olimpica ai Giochi del 1996, Floyd Mayweather Jr., ribattezzato nel settore “Money Floyd”.
I nuovi “ricchi” avanzano…
Analizzando la classifica di Sports Illustrated risulta immediatamente chiaro che c’è una nuova generazione di sportivi pronti a scalare questa top ten. Parliamo, soprattutto, del tennista mallorquino Rafael Nadal, del portoghese Cristiano Ronaldo e del brasiliano Ricardo Kakà, entrambi calciatori di assoluto valore (la loro presentazione ufficiale è stata trasmessa in livestreaming anche sul portale di Bwin, sponsor di maglia del Real Madrid).
“Kakà è ideale per le multinazionali che hanno il sacrificio, il rispetto, la credibilità, la ricerca della tecnica, la professionalità come valori base della propria missione aziendale”, sottolinea Umberto Pieraccioni, titolare di UP Management (la società di consulenza strategica in ambito marketing che collabora con Bosco Leite, il padre-manager dell’atleta). “Non è un caso se oggi viene utilizzato, per esempio dalla Sony per il lancio del nuovo Bravia, puntando proprio sulla definizione del gesto tecnico di gioco. E’ anche testimonial di Gillette a livello mondiale insieme a Tiger Woods e a Roger Federer.
Kakà è un campione glocal. Sembra un gioco di parole, ma è il futuro di questi assi dello sport. Il termine glocal sta indicare un personaggio scelto dalle multinazionali per campagne worldwide, ma anche da aziende nazionali di alto profilo per attività promozionali in ambito domestico. In Cina, per esempio, è il volto di una nota pasticca per la gola. In Italia è il volto di Ringo Pavesi, in Brasile è stato scelto da Guaranà, sponsor principale della Federcalcio verde-oro. Certamente il giovane centravanti ha nel mirino il Mondiale di calcio che si terrà in Brasile nel 2014. Questo appuntamento sarà il più importante nella carriera del giocatore, sia a livello agonistico, sia sul fronte marketing. Kakà vuole diventare l’uomo-faro della Seleçao, ma anche il più gettonato da network tv e sponsor”.
Oggi Kakà vale 14.6 mln di euro, ma a regime può ambire al raddoppio dei suoi ricavi personali.
Identica sorte per Cristiano Ronaldo, la stella del Real Madrid, attualmente in area 15.6 mln di euro, ma già nel 2009/2010 supererà i 30 mln di euro. In una sola stagione può infatti posizionarsi subito dietro Kimi Raikkonen (attualmente quarto nella classifica “SI”).
Da un lato ha la tranquillità del contratto Real (9.5 mln di euro di fisso, più i bonus e i premi per un totale di 12 mln), dall’altro i contratti pubblicitari praticamente esplosi sull’onda dell’accordo con le “Merengues”. La Nike, suo partner tecnico, spenderà annualmente 6.5 mln di euro, Banco Espirito Santo paga un cachet di 5 mln (in questa cifra sono incluse le apparizioni con la maglia della Nazionale del Portogallo). Seguono le partecipazioni azionarie, insieme al pilota brasiliano della F.1 Felipe Massa, nell’azienda produttrice dell’energy drink “Soccerade” (di cui è anche testimonial), i contratti in rinnovo con Castrol fino al 2011 (per 4 mln di euro annui), il recente spot dello shampoo Clear (585 mila euro il compenso fissato) e lo sviluppo della marca di abbigliamento “CR7”. Per adesso sono attivi due negozi a Madeira (sua città natale) e Lisbona, ma, entro il prossimo biennio, c’è un business-plan già studiato a tavolino che prevede aperture nelle principali metropoli internazionali.
“Cristiano Ronaldo è il futuro del marketing calcistico”, spiega a Business People, Roberto Ghiretti, presidente di Studio Ghiretti (agenzia di marketing strategico in ambito sportivo). “E’ un’icona metrosexual come David Beckham, ma è molto più giovane del calciatore inglese (ha appena 24 anni, ndr). Nei prossimi 10 anni si stima possa guadagnare più di 190 mln di euro solo sul terreno dei contratti pubblicitari e del marketing. Piace soprattutto ai teen-ager e questo è un grande vantaggio, perché è una categoria che spinge sui genitori (tradizionalmente “buyer”) per l’acquisto di beni di largo consumo. Non è difficile immaginare ci sarà la fila da parte delle multinazionali pur di sfruttarne l’immagine. E’ giovane, bello, bravo tecnicamente, amato dalle folle (soprattutto giovani). E’ il prototipo del calciatore del futuro. Unico neo? Gli manca una fidanzata, per creare un binomio pubblicitario sullo stile David Beckham-Victoria Adams (ex Spice Girls). Ma ha tutto il tempo per trovare una soluzione a questa lacuna in termini di immagine. Oltre a ciò ha la fortuna di possedere dei tratti somatici ideali per la creazione di cartoon, potendo in questo modo catturare anche l’attenzione dei fan asiatici, da sempre a caccia di icone-manga (lo stesso è avvenuto con Ronaldinho e per certi versi per Francesco Totti)”.
In attesa di vedere Kakà e Cristiano Ronaldo nella top ten, altre importanti novità potrebbero arrivare dal pianeta tennis. Roger Federer è un gradino sotto la top ten (11° posto con 24.5 mln di euro di ricavi personali), ma la vittoria di Wimbledon, il 15° grande slam conquistato in carriera (come l’americano Pete Sampras), lo proietta, Nadal permettendo, nell’Olimpo di questa disciplina. Nelle ultime settimane il marchio Rolex, partner tecnico del trofeo britannico, gli ha dedicato una campagna pubblicitaria a livello mondiale. Al di là dei premi e degli invitation il campione svizzero è un uomo-Nike ed è il tennista più pagato da una marca di abbigliamento sportivo. Il nuovo che avanza è Rafael Nadal, anch’egli sotto contratto del brand “swoosh”, popolare in patria come un calciatore top. Marchi come Kia Motors, Time Force (orologi) e Isole Baleari se lo contendono a suon di milioni di euro (attualmente vale 20 mln di euro). Ultima curiosità. In ambito italiano l’unica icona di spessore internazionale è Valentino Rossi (22 mln di euro). “Il Dottore” piace a Fastweb, Dainese, Agv, Yamaha ed è l’alternativa pubblicitaria allo stereotipo del calciatore tutto campo e veline.
LA “TOP TEN” DEGLI ATLETI PIU’ PAGATI AL MONDO
1) TIGER WOODS – GOLF 127.9 MLN USD/90.38mln di Euro
(Usd/Eur 1.415)
2) PHIL MICKELSON – GOLF 62.4 mln/44.10
3) DAVID BECKHAM – CALCIO – 48.2/34.06
4) KIMI RAIKKONEN – F.1 – 46 mln/32.50
5) LEBRON JAMES – BASKET – 40.5 mln/28.62
6) FLOYD MAYWEATHER JR. – BOXE 40.3 mln/28.48
7) FERNANDO ALONSO – F.1 – 40 mln/28.26
8) RONALDINHO – CALCIO – 37.5 mln/26.50
9) LIONEL MESSI – CALCIO – 35.8 mln/25.30
10) KOBE BRYANT – BASKET – 35.5 mln/25.09
Elaborazione dati Sporteconomyit su indagine Sports Illustrated (su dati ingaggi/bonus 2007/2008)Il golf con Tiger Woods e Phil Mickelson è lo sport dei Paperoni, ovvero degli atleti più ricchi e pagati al mondo. Emerge dall’indagine annuale di Sports Illustrated sui redditi 2007/2008.
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